|
|
|
Luigi Frati e gli acquisti
di incunaboli bolognesi |
AVANTI >> |
|
|
|
Ritratto fotografico di Luigi Frati
pubblicato su "La Bibliofilia", II, 1900-1901, p. 367,
in occasione del suo ottantacinquesimo compleanno
Quando Luigi Frati (Bologna, 5 agosto 1815 - 24 luglio 1902) divenne
direttore dell'Archiginnasio la collezione degli incunaboli era
formata esclusivamente da volumi provenienti dalle biblioteche conventuali
incamerate o dalle librerie private giunte per lascito o per acquisto,
alcune delle quali ricche di edizioni del Quattrocento, come quelle
di Antonio Magnani (donata nel 1811) e di Matteo Venturoli (acquisita
nel 1847).
Durante i 44 anni della sua direzione (dal marzo 1858 fino al giugno
1902) Frati si adoperò per incrementare la collezione di
quelli che lui preferiva denominare "paleotipi", acquistandone
da librai bolognesi, da librai antiquari stranieri, e infine anche
- almeno in un caso - in aste pubbliche.
I suoi acquisti si concentrarono soprattutto su edizioni bolognesi
così da perseguire, anche in questo settore, quello che era
fin dalle origini uno degli obiettivi assegnati alla Comunale e
cioè raccogliere i documenti e le testimonianze della cultura
cittadina. Nel 1888-1889, quando fu pubblicato il più importante
lavoro bibliografico di Frati e cioè i due volumi intitolati
Opere della bibliografia bolognese che si conservano nella Biblioteca
municipale di Bologna (Bologna, Zanichelli, 1888-1889) erano
89 gli incunaboli stampati a Bologna dei quali la Biblioteca possedeva
almeno una copia, descritti nella suddivisione intitolata Edizioni
del sec. XV della Sezione letteraria.
In
coincidenza con l'uscita a stampa della Bibliografia bolognese,
sia prima che subito dopo, si infittirono gli acquisti di esemplari
di edizioni del Quattrocento, perché Frati, fino all'ultimo,
sperò di riuscire a pubblicare il catalogo di tutti gli incunaboli
posseduti dall'Archiginnasio, lavoro che però lasciò
incompiuto.
Nelle carte dell'archivio amministrativo della Biblioteca, che documentano
i contatti di Frati con il mondo delle librerie, troviamo testimonianze
preziose della trasformazione del mercato, dagli acquisti effettuati
presso le librerie d'assortimento cittadine come Romagnoli e Ramazzotti
fino ai fitti rapporti epistolari con alcuni dei protagonisti dell'antiquariato
librario vero e proprio, come Ludwig Rosenthal di Monaco di Baviera
e Leo Samuel Olschki, che nel 1886 impiantò la sua prima
libreria antiquaria in Italia.
|
|
|
|