4. La prima asta    

 

Catalogue de la bibliothèque de feu M. le comte Jacques Manzoni. Seconde partie contenant les éditions du siècle XV, les éditions des Aldes, Marcolini et Soncino et la polygraphie, Città di Castello, S. Lapi, 1893
15.B.VII.13

Copertina del catalogo, redatto da Luigi, figlio di Giacomo Manzoni, per la vendita della sua biblioteca effettuata a Roma, dall'antiquario Giuseppe Sangiorgi. Gli incunaboli bolognesi acquistati da Frati tramite un emissario sono descritti ai numeri 3466, 3495, 3622, 3651, 3653, 3696, 3734, 3737.

       
Giacomo Maria Manzoni
Ritratto fotografico da: Giacomo Manzoni. Studi, passioni e vita pubblica di un lughese nell'Italia dell'Ottocento, a cura di Antonio Pirazzini, Faenza, Edit Faenza, 1999, p. 93.
Il conte Giacomo Maria Manzoni (Lugo, 1816-1889), ministro delle Finanze della Repubblica Romana, bibliografo, bibliofilo e collezionista, fu in contatto con Luigi Frati, al quale offrì per l'Archiginnasio importanti manoscritti miniati, ora conservati nelle collezioni del Museo Civico Medievale di Bologna. Pubblicò alcuni importanti lavori bibliografici: Annali tipografici torinesi del sec. XV (1863), Annali tipografici dei Soncino (4 voll., 1883-86), Studi di bibliografia analitica (3 voll., 1881-82). La sua biblioteca, ricca di manoscritti e edizioni rare, anche incunaboli, nonché dei libri già appartenuti alla biblioteca di Pietro e Bartolomeo Borghesi e a quella del matematico fiorentino Guglielmo Libri, fu messa in vendita nel 1893 in un'asta effettuata a Roma dall'antiquario Giuseppe Sangiorgi.
     

     
Pubblicità della Casa d'aste Sangiorgi di Roma (Palazzo Borghese)
Copertina posteriore di Catalogue de la bibliothèque de feu M. le comte Jacques Manzoni. Première partie contenant les oeuvres cités d'aprés l'Académie de la Crusca et les curiosités littéraires et bibliographiques, Citta di Castello, S. Lapi, 1892
15.B.VII.12
 

Fattura della Casa d'aste Sangiorgi di Roma (Palazzo Borghese)
Archivio, Carteggio amministrativo, anno 1893, tit. II, prot. 252
La fattura è relativa agli otto incunaboli della Biblioteca Manzoni acquistati, prima dello svolgimento dell'asta, da Giulio Bignami, incaricato da Frati di condurre le trattative per il Comune di Bologna. I numeri fanno riferimento alla descrizione di ciascun volume nel catalogo a stampa.

     

     
BAVERIO BAVIERA, Reggimento nel tempo della peste
Bologna, Johann Schriber, 17 XI 1478. 4°, got.
IGI 1424 ISTC ib00283500
16. D. VI. 55, 8 c. a1r

Il volume, n. 3495 del catalogo d'asta, contiene il trattato sulla peste scritto in volgare da Baverio Baviera o Baveri, professore dello Studio, famoso per le sue capacità di medico.
Di questa edizione è censita soltanto un'altra copia oltre all'esemplare dell'Archiginnasio, che presenta un'iniziale semplice manoscritta in inchiostro rosso e segni di paragrafo in inchiostro rosso e blu alternati. Sulla controguardia anteriore è incollato l'ex libris di Giacomo Manzoni ed è scritto in inchiostro rosso il numero del catalogo d'asta.
  PIUS II <papa>, Historia de duobus amantibus [in italiano], trad. Alessandro Bracci. [Con] Alessandro Bracci, Sonetti d'amore.
Bologna, Ercole Nani, 31 VIII 1492. 4°, rom.
IGI 7817 ISTC ip00689500
16.Q.IV bis.2, c. A3v-A4r

Il volume, n. 3622 del catalogo d'asta, contiene il testo tradotto in volgare della celebre novella amorosa scritta da Eneo Silvio Piccolomini, letterato e umanista, diversi anni prima della sua elezione al soglio pontificio. Dato l'argomento, l'opera ebbe molte edizioni e un grande successo.Questa è probabilmente la causa della sopravvivenza del solo esemplare dell'Archiginnasio dell'edizione bolognese del tipografo Nani, specializzato nelle stampe popolari. La scelta del volgare, la qualità mediocre della carta, l'uso di segni di paragrafo tipografici e di iniziali silografiche invece di quelle aggiunte e decorate a mano, sono elementi tipici della destinazione rivolta al grande pubblico. Sulla controguardia anteriore è incollato l'ex libris di Giacomo Manzoni ed è scritto in inchiostro rosso il numero del catalogo d'asta.
     

     

HERMANN KNUYT VAN SLYTERHOVEN, Comoedia cui titulus Scornetta
Bologna, Girolamo Benedetti, 1497. 4°
IGI 5616 + Suppl. ISTC ik00027000
16. D. VI. 53, 4 cc. A1v-A2r

Il volume, n. 3696 del catalogo d'asta, contiene il testo di una commedia pastorale scritta dall'olandese Hermann Knuyt van Slyterhoven, forse studente a Bologna, ispirata dalle accademie agresti tenute da Bartolomeo Bianchini, discepolo degli umanisti dello Studio, nella sua villa Scornetta nella campagna bolognese.
L'esemplare esposto presenta numerose postille interlineari e marginali di diverse mani, fra cui una coeva, manoscritte in inchiostro marrone. Sulla controguardia anteriore è incollato l'ex libris di Giacomo Manzoni ed è scritto in inchiostro rosso il numero del catalogo d'asta.