La biblioteca civica Luigi Einaudi di Dogliani
(Cuneo)
«Produrre libri, promuoverne la lettura
e lo studio, è un servizio pubblico [
] gli editori
italiani sono pronti, ognuno per la loro parte, a contribuire
a questo servizio; saprà lautorità amministrativa
assolvere dal canto suo alla parte che le compete, e assicurare
strutture nuove che traducano nella realtà questa immagine
della lettura come servizio pubblico?».
(Intervento di Giulio Einaudi allinaugurazione della
Biblioteca civica Luigi Einaudi di Dogliani, 29
settembre 1963)
Nel 1963 Giulio Einaudi volle onorare la memoria
del padre Luigi Einaudi donando a Dogliani, il piccolo comune
in provincia di Cuneo dove era nato, una biblioteca civica
che rispondesse a precisi criteri di qualità sia sotto
il profilo del patrimonio bibliografico sia sotto quello ambientale.
Lambizioso progetto era quello di proporre un modello
nuovo di biblioteca civica, in grado di fornire a una comunità
un servizio di pubblica lettura davanguardia unito a
un centro di promozione culturale. Nelle intenzioni di Giulio
Einaudi la biblioteca di Dogliani costituiva un prototipo
da studiare e migliorare, per poter essere successivamente
imitato in altri comuni italiani.
La biblioteca ricevette in dotazione circa 5 mila volumi (in
rapporto di 1 libro per ogni abitante del comune di Dogliani)
e 200 dischi; parte del patrimonio fu donata dai colleghi
editori. La raccolta bibliografica si costituì con
la supervisione di Delio Cantimori dopo aver raccolto suggerimenti
da oltre 300 tra bibliotecari, professori, educatori ed esponenti
del mondo della cultura. Il criterio di scelta era quello
di individuare, per ogni campo dello scibile umano, i testi
ritenuti indispensabili in una biblioteca di pubblica lettura.
Einaudi affidò il progetto architettonico allo Studio
A/Z Architetti e Ingegneri di Roma, con la consulenza critica
di Bruno Zevi, e fornì indicazioni molto precise su
alcuni criteri da seguire: la biblioteca doveva essere un
luogo invitante, aperto, collocato strategicamente nel tessuto
cittadino per agevolarne la frequentazione, realizzato con
materiali prefabbricati per abbattere i costi di realizzazione
e garantirne la sostenibilità.
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Giulio Einaudi e, alle sue spalle,
Italo Calvino |
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Carlo Levi (il secondo da sinistra)
con Bruno Zevi (il secondo da destra) e in basso Giulio
Andreotti |
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Al centro Ida Pellegrini Einaudi, madre
di Giulio, con il presidente della Repubblica Antonio
Segni (il primo a destra) |
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Guida alla formazione di una biblioteca
pubblica e privata. Catalogo sistematico e discografia,
con un commento di Delio Cantimori, una lettera di Salvatore
Accardo e una documentazione sull'esperienza di Dogliani
Torino, Einaudi, 1969
Biblioteca Comunale dellArchiginnasio, Cont. 391
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Lesperienza della biblioteca di
Dogliani proseguì anche dopo la scomparsa di
Delio Cantimori. Il catalogo bibliografico, riveduto
e arricchito, fu così proposto nella collana
Piccola Biblioteca Einaudi, con lo scopo
di diventare una guida orientativa per chiunque, privato
cittadino o bibliotecario, si trovasse nella condizione
di dover dare vita ad una raccolta libraria di ampio
respiro.
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Guida alla formazione di una biblioteca
pubblica e privata. Catalogo bibliografico e discografia.
Nuova edizione interamente riveduta e aggiornata, a
cura di Paolo Terni, Ida Terni, Piero Innocenti
Torino, Einaudi, 1981
Biblioteca Comunale dellArchiginnasio, Ex Cons.
A.481
A distanza di 12 anni dalla prima edizione
della Guida, leditore Einaudi pubblicò
una seconda edizione, riveduta e accresciuta, continuando
il discorso iniziato nel 1969 sullimportanza della
diffusione della lettura e delle biblioteche pubbliche.
Le ragioni di questa nuova proposta sono motivate con
forza da Paolo Terni nella sua Premessa: «Si tratta
di una nostra rabbia, lucida e testarda. La rabbia di
chi pubblica libri letti da pochi e vorrebbe che i pochi
fossero tutti. La rabbia di vedere tanti libri resi
sordi e muti per la paura di lasciarli parlare. E la
rabbia per il poco sforzo che ci sarebbe da fare - e
che non si fa - per capovolgere la situazione, per dare
a tutti gli strumenti dellintelligenza e la forza
della parola».
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Proposte per una biblioteca di classe
Torino, Einaudi, 1975
Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, ES.681
Il dialogo aperto da Giulio Einaudi con
il mondo delle biblioteche non si limitò allesperienza
di Dogliani. Ne è un esempio questo piccolo catalogo,
in cui lideale contributo al rinnovamento culturale
del paese con la propria attività editoriale
si traduce in una selezione di testi della casa editrice
Einaudi proposti alle scuole per «contribuire
sempre meglio al lavoro costruttivo della scuola italiana».
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