28 febbraio - 28 aprile 2012, Biblioteca
dell'Archiginnasio
Da studente a professore. Giovanni Pascoli a Bologna
a cura di Giacomo Nerozzi e Simonetta Santucci,
con la collaborazione di Paola Dessì e Daniela Negrini
Realizzata dalla Biblioteca dellArchiginnasio, in collaborazione
con Casa Carducci e lArchivio Storico dellUniversità
di Bologna, la mostra illustra i rapporti fra Pascoli e la
città in cui ha soggiornato da studente e da professore.
La rassegna espositiva, allestita nellAmbulacro dei
Legisti dellArchiginnasio, si propone infatti di ricostruire,
attraverso una ricca e preziosa documentazione conservata
nelle raccolte degli Istituti organizzatori (una settantina
fra lettere, prime edizioni, autografi, giornali e riviste,
documenti darchivio, fotografie, ecc.) due età
bolognesi nella vita di Pascoli, separate da uno spazio molto
ampio: i nove anni degli studi universitari (1873-1882) e
i sei anni dellinsegnamento al posto di Carducci (1906-1912),
unepoca che fino a pochi anni fa sembrava grigia e priva
di interesse.
Dalle carte, invece, riemerge limmagine di un Pascoli
studente fuori corso, pigro e tormentato che si muove però
su molti fronti, da quello politico, con amicizie e rapporti
importanti, a quello poetico, con prove minori che già
portano verso le esperienze di Myricae.
Quando Pascoli torna a Bologna come professore alla fine del
1905 è già il grande e famoso poeta che tutti
conoscono e che gli studenti bolognesi reclamano, portandolo
via a quelli pisani. Laneddotica sul Pascoli in aula
è ricca, e sottolinea un ruolo forse vissuto controvoglia,
con incertezze e timidezze.
La vera appropriazione della città avviene sul piano
poetico, quando Pascoli decide di comporre un ciclo epico,
le Canzoni di re Enzio, dedicato alla romantica figura
del re di Sardegna, figlio dell'imperatore Federico II di
Svevia e fratello di Manfredi, catturato dai bolognesi durante
la battaglia di Fossalta nei pressi di Modena nel 1243 e tenuto
prigioniero per ventitré anni, fino alla morte, nel
palazzo adiacente a Piazza Maggiore, detto per questo Palazzo
Re Enzo.
|
|