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Veianius carmen Iohannis Pascoli e pago S. Mauri in certamine
hoeufftiano praemio aureo ornatum
Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1892
Casa Carducci, Busta 2.54
Composto durante il Natale del 1892, il poemetto, spedito
ai «Certamina poeseos latinae» di Amsterdam, conquistava
il primo premio. La prima delle tredici medaglie che Pascoli
si aggiudicava al concorso di poesia latina bandito dal 1843
ad Amsterdam grazie al lascito di G. E. Hoeufft (1756-1843).
In copertina, «Trepidans libens Laevius», per
mano di Pascoli che cita dagli Erotopaegnia di Levio.SS
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Johannis Pascoli carmina latina
MDCCCXCII - MCMIX
BCABo, 16. b. II. 8
Si tratta di una silloge contenente quindici poemetti latini
risultati vincitori oppure meritevoli della magna laus
al «Certamen Hoeufftianum» di Amsterdam fino al
1909. Verosimilmente assemblata dallo stesso Pascoli per essere
donata alla biblioteca dellArchiginnasio, reca una dedica
latina alla città grande madre degli studi
e dolcissima nutrice degli studiosi.GN
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G. Pascoli, Barga (Lucca), 31 ottobre 1895 a Giosue Carducci,
Bologna
Lettera autografa
Casa Carducci, Epistolari, cart. LXXXVI, 4, n. 23.972
Appena nominato professore straordinario di Grammatica greca
e latina nello Studio bolognese, prega Carducci di fargli
ottenere un permesso, in modo da posticipare le lezioni a
gennaio: «Io son qua a Barga con la sola sorella rimastami,
a rimettermi in salute da un certo squilibrio nervoso che
mi ha molto tormentato».SS
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G. Pascoli, Lyra romana a uso delle scuole classiche
Livorno, Tipografia di Raff. Giusti editore -libraio, 1895
Casa Carducci, 4. a. 124
Nella collana Nostrae litterae in cui uscirà
nel 1896 Epos, antologia di poesia epica latina, con
dedica a Carducci.SS
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G. Pascoli, Barga, 4 novembre 1895 a Giosue Carducci,
Bologna
Lettera autografa
Casa Carducci, Epistolari, cart. LXXXVI, 4, n. 23.973
«Il mio Severino! Pareva un sogno, sempre fatto e sempre
svanito ed è la verità: siamo colleghi!».
Già dallagosto 1893 (fin da quando era stato
trasferito al Liceo «Galilei» di Firenze), Ferrari
era stato chiamato dallUniversità di Bologna
ad assistere e, alloccorrenza sostituire, Carducci nellinsegnamento
come incaricato di Letteratura italiana e Storia comparata
delle letterature neolatine, diventando poi, nel 1902, professore
ordinario di Lessigrafia e stile italiano.SS
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Giosue Carducci, Madesimo, 3 agosto 1896 a Severino Ferrari,
S. Pietro Capo-fiume
Lettera autografa
Casa Carducci, Mss., Album 97
Elogia dell«inclito Giovannino» lantologia
Lyra che «pur con gli eccessi dei suoi pregi e le solite
preziosità e soverchie finezze, è veramente
originale».SS
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G. Pascoli, Barga, 10 gennaio 1897 a Giosue Carducci,
Bologna
Lettera autografa
Casa Carducci, Epistolari, cart. LXXXVI, 4, n. 23.977
Pascoli ha appena rassegnato le proprie dimissioni dallincarico
di professore straordinario di Grammatica greca e latina,
a causa della presenza in città del fratello Giuseppe,
«disonore mio e del mio nome». «Abbiamo
saputo (da una lettera di lui stesso, il più ignominioso
documento umano che fantasia torbida possa imaginare che mio
fratello Giuseppe (non aggiungo epiteti) si è venuto
a installare (è la parola) a Bologna. Io non volevo
venire a Bologna lanno passato, sebbene tante dolci
memorie e la sua cara imagine mi invitavano [
]. Non
mi aspettavo però quello che sta succedendo. Esso è
venuto a Bologna con la sua figliastra (gli è morta
la moglie da poco più dun anno) gravida di lui
dotto mesi. Non aggiungo parole. È venuto per
sfruttare quel disonore a mie spese, a spese del mio posto,
del nome, non dico mio, ma di codesta Università. Io
mi salvo alla meglio. Vedrò di guadagnare la vita con
articoli, poesie, libri scolastici (grama vita), rimanendo
qua. Spero di conservare un suo buono pensiero, un pensiero
pio per me e per la mia povera Mariuccia, che io sottraggo
a quel fango immondo. Non si stanchi, o mite leone, di dire
a qualche suo giovane amico che non altro che pietà
io ho meritato e merito».SS
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Telegramma indirizzato a Francesco Bertolini, Preside
della Facoltà di Lettere, con la richiesta di dimissioni
dallincarico di professore straordinario di Grammatica
greca e latina. 15 gennaio 1897 (Archivio storico dellUniversità
di Bologna, Fascicoli dei docenti, Giovanni Pascoli, n.214)
Pascoli ottenne lincarico dellinsegnamento di
Grammatica greca e latina a Bologna dal 1895. Fino a quellanno
aveva insegnato nei licei di diverse città italiane.
Come attestano i verbali del Consiglio di Facoltà di
quegli anni, Pascoli ebbe gravi e continui problemi di salute,
che gli impedirono di svolgere appieno il ruolo di docente.
Le sue dimissioni furono però formalizzate solo nel
1898, quando venne nominato ordinario di Letteratura latina
allUniversità di Messina. DN
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G. Pascoli, Intorno alla Minerva oscura
Napoli, Stab. Tipografico Pierro e Veraldi nellIstituto
Casanova, 1899
Casa Carducci, Busta 381. 13
Estratto da «Flegrea», Napoli, V-VI, 1899. In
copertina la dedica autografa «Al mio buono e grande
Maestro Giosuè Carducci. Giovanni Pascoli».SS
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