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Umberto Saba e Carlo Cerne all'interno della "Libreria Antica e Moderna Umberto Saba"
Foto tratta da: Elena Bizjak Vinci, Stelio Vinci, La libreria del poeta, Trieste, Hammerle, 2008, p. 38
Il poeta Umberto Saba, Poli all'anagrafe (Trieste, 9 marzo 1883 - Gorizia, 25 agosto 1957), acquistò la libreria Mayländer nel 1919 e proseguì l'attività di libraio antiquario fino alla morte. Per lo sviluppo della libreria situata a Trieste in via San Nicolò 30, fu fondamentale il contributo di Carlo Cerne che, assunto giovanissimo come commesso nel 1924, rilevò l'attività nel 1958.
        Saba, in un breve scritto del 1948 intitolato Storia di una libreria, ha lasciato testimonianza dei suoi rapporti con due illustri antiquari dai quali acquistava libri, e cioè Tammaro De Marinis e Mario Armanni, direttore della Libreria Antiquaria Hoepli di Milano. Con entrambi ebbe rapporti d'affari:
"De Marinis prima, Armanni poi, furono per molto tempo i principali fornitori della mia piccola libreria". Ma soprattutto, il rapporto con Armanni fu anche di amicizia, perché - come scrisse Saba - "da lui comperai molto e per molti anni; ma egli aveva anche un certo amore per la mia poesia, ed io credo - Dio mi perdoni - di aver perfino un poco sfruttato questo suo amore".
(Umberto Saba, Prose, a cura di Linuccia Saba, Milano, A. Mondadori, 1964, pp. 203-207)
     

     

LIBRERIA ANTIQUARIA UMBERTO SABA, Catalogo 50. Incunaboli a prezzi d'occasione; Miscellanea di libri antichi e moderni; belle edizioni francesi moderne, [Trieste?, s.n.], febbraio 1934.
Archivio, Carteggio amministrativo, anno 1934, tit. I, prot. 195
Il catalogo è allegato alla minuta di lettera di Albano Sorbelli a Umberto Saba, datata 12 febbraio 1934, con la quale il direttore dell'Archiginnasio ordinò 13 incunaboli descritti nel catalogo stesso. Fra questi, il volume esposto - n. 29 del catalogo - offerto al prezzo di 50 lire, perché mutilo di molti fogli.

 
Legatura italiana del XV secolo
La legatura delle Quaestione quodlibetales, in bazzana nocciola su assi in faggio a spigoli smussati su entrambi i lati, è caratterizzata da una decorazione a cornici di cinque filetti paralleli a secco unite da diagonali, racchiudenti una fascia intermedia con piccole croci di Sant'Andrea; nello specchio centrale decorazione a tre file di rombi concavi affiancati da una fila per parte di doppi cerchietti; rombi e cerchietti disposti a croce anche nelle due specchiature sopra e sotto la zona centrale. Croci, rombi e cerchietti recano in parte tracce di pigmenti e di materia ossidata. Tracce di due fermagli, dei quali si è conservata una contrograffa in ottone. Dorso a quattro cordoni. Controguardie pergamenacee tratte da pagine di un manoscritto trecentesco già utilizzate come coperta. Sul piatto posteriore titolo dell'opera, manoscritto, riportato anche sul taglio di piede. Al morso tracce di linguette allumate solcate fermate da chiodi. Sulla prima carta del testo si legge, di mano settecentesca, "Pertinet ad Bibliotheca(m) S(ancti) Fran(cis)ci Palu(m)barie". Fortemente danneggiata da tagli netti longitudinali.
     

     
Lettera di Umberto Saba alla Biblioteca dell'Archiginnasio, datata 17 febbraio 1934
Archivio, Carteggio amministrativo, anno 1934, tit. I, prot. 422
Nella lettera Saba comunica che tutti gli incunaboli descritti nel Catalogo 50, con decreto emanato dal Ministero dell'Educazione Nazionale, sono stati dichiarati di importante interesse e quindi momentaneamente esclusi dalla vendita, compresi i volumi ordinati da Sorbelli.
 
JOANNES DUNS SCOTUS, Quaestiones quodlibetales
[Padova], Alberto da Stendal,1474. Fol. rom.
IGI 3592 ISTC id00392000
16 D.II.53, cc. [m8v - n2r]
con data di stampa e sottoscrizione del tipografo
     

     
Fattura in copia della Legatoria e Tipografia Lodovico Muratori, datata 25 gennaio 1939
Archivio, Carteggio amministrativo, anno 1939, tit. IV.1, allegato al prot. 99
La fattura è relativa alla rilegatura in mezza pelle di 23 volumi, tutti incunaboli, e al restauro e rilegatura di 5 volumi di piante e disegni della raccolta Gozzadini.
L'incunabolo con l'opera di Duns Scotus - la cui consegna alla legatoria Muratori fu registrata il 29 luglio 1938 - è il sesto dell'elenco dove si legge che per rilegarlo, così come per tutti gli altri, la Biblioteca spese 25 lire. La fattura è allegata a una minuta di lettera di Albano Sorbelli al soprintendente bibliografico Domenico Fava, datata 26 gennaio 1939, con la quale si comunica di aver speso il contributo ministeriale di 2.000 lire concesso nel 1938 per interventi di rilegatura e restauro e si rinnova la richiesta per l'anno in corso.Sorbelli, grazie ai finanziamenti statali, realizzò una campagna di rilegatura degli incunaboli partita alla fine degli anni Venti, secondo criteri da lui descritti in questo modo: rispondenti "al duplice fine del decoro e della conservazione: mezza pelle di zigrino, copertura dei due piatti di tela a colori fusi intonati, difesa delle sporgenze e parti esterne, cordoni, titoli abbreviati con uogo e data di stampa, nessun ornamento a oro".