Mostra Archiginnasio Quattro matti dietro una palla
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Il Littoriale 1925-1945 Cliccare sulle immagini per ingrandirle
 


Bologna la sportiva nei progetti di Arpinati.

La violenza squadrista aveva spianato la strada al fascismo verso la conquista del potere, ma per conservarlo e rafforzarlo la sola violenza non sarebbe bastata.
Arpinati, che pure le squadre fasciste le aveva organizzate e guidate, lo capì in fretta, e fu tra i primi gerarchi a porsi l'obiettivo di aumentare e rafforzare il consenso degli italiani verso il nuovo regime.
Nel 1921 crea i Gruppi rionali (le sezioni decentrate del partito, piccole Case del Fascio sparse per la città) e nel 1923 inaugura la Casa del Fascio, gettando le basi per una intensa attività politica, culturale, sociale, assistenziale e sportiva
Arpinati intuisce l'importanza che lo sport può avere per conquistare nuovo consenso tra le masse e al tempo stesso forgiare l'"italiano nuovo", più forte fisicamente e più disciplinato.
La costruzione di un grande campo polisportivo del Fascio di Bologna, composto da un grande stadio, da piscine e campi da tennis, rappresenta la punta di diamante dell'attività arpinatiana in ambito sportivo. Per dare ulteriore spessore all'iniziativa, Arpinati aveva previsto al Littoriale la creazione di un Istituto superiore di educazione fisica, che ebbe però vita molto breve (l'edificio che doveva ospitarlo non fu mai costruito) e dell'Istituto di Medicina Sportiva, realizzato nel 1929.


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"Il nuovissimo risveglio sportivo si deve unicamente a Leandro Arpinati […] Arpinati fondando il Littoriale, ha dato il segnale per il prestigio muscolare della nuova razza; il Littoriale vale il Colosseo, sia per significato come per mole ed è il primo vero monumento della nuova epoca".
Marcello Gallian, Arpinati politico e uomo di sport, Roma, Casa Editrice Pinciana, 1928, p. 14

 


* Il littoriale, [2. ed.], Bologna, Tip. P. Neri, 1927 (pubblicazione distribuita in occasione della inaugurazione dello stadio, il 29 maggio 1927, con l'incontro di calcio Italia-Spagna).

* La Coppa Arpinati ("L'Assalto", 2 febbraio 1929, p. 2).
Ideata e istituita da Arpinati nel 1927per "incanalare le giovani energie verso il fascismo", era assegnata al Gruppo rionale (le sedi decentrate del partito) che cumulava il punteggio più alto dopo una lunga serie di gare di vari sport, dal nuoto all'atletica, dal ciclismo al calcio. Il Gruppo vincente avrebbe avuto l'onore di marciare alla testa dei Gruppi rionali nelle manifestazioni ufficiali.

* "Il Littoriale", Bologna, Tip. Paolo Neri, [1927?].

* Il Comune di Bologna, "Il Comune di Bologna", aprile 1927, p. 280.
31 ottobre 1926: Mussolini inaugura il Littoriale, non ancora completato. Sullo sfondo si notano le impalcature per la costruzione della tettoia in cemento armato posta sopra la tribuna. La Torre di Maratona verrà inaugurata tre anni dopo.

* Il Comune di Bologna, "Il Comune di Bologna", gennaio 1928.
L'immagine della città fu fortemente influenzata dalla costruzione del Littoriale, considerato all'epoca uno dei primi esempi di opera monumentale mussoliniana.
In questa copertina Il Littoriale, da cui sorge un enorme fascio littorio, è in posizione centrale rispetto alle Due torri, sulla sinistra, e al santuario di San Luca, sulla destra.
"Il Littoriale non rappresenta un ritorno romano né una prefazione all'avvento del futurismo architettonico. Si tratta di una perfetta opera d'arte attuale e fascista, documento della nostra età, affermazione di una civiltà e di uno stile per sé stante, manifestazione classica di un regime classico."
Giorgio Pini, Considerazioni sul Littoriale, "L'Assalto", 23 aprile 1927, p. 3.

* Il Comune di Bologna, "Il Comune di Bologna", aprile 1932, p. 20.
Un'immagine stilizzata del Littoriale (firmata Fausto Giorno X°) pubblicizza la VI Fiera Esposizione al Littoriale. La prima fiera (Esposizioni riunite) era stata ospitata al Littoriale nel giugno del 1927.

* Il Comune di Bologna, "Bologna. Rivista del Comune", maggio 1935, p. 78.
Al Littoriale non si svolgevano solo avvenimenti sportivi o commerciali (le Esposizioni riunite), ma anche concerti, spettacoli teatrali e perfino partite a dama con pedine umane.
Vi si tenevano inoltre le sfilate e le manifestazioni ginniche delle varie organizzazioni di massa fasciste (balilla, avanguardisti, Piccole italiane etc), dominate dalla imponente statua in bronzo di Mussolini a cavallo, posta in corrispondenza della torre di Maratona.

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Il Comune di Bologna, "Il Comune di Bologna", ottobre 1929, p. 5.
Il 27 ottobre 1929 fu inaugurata la grande torre di Maratona, alta 42 metri ed opera dell'architetto Giulio Ulisse Arata. In corrispondenza della nicchia centrale, fu posta una grande statua di Mussolini a cavallo e sul pennone una Vittoria alata con fascio littorio, entrambe opera dello scultore Giuseppe Graziosi.
La statua riproduceva il momento in cui Mussolini, entrato a cavallo nel Littoriale il 31 ottobre 1926, leggeva il "proclama alle camicie nere della valle Padana" (da "L'Assalto", 26 ottobre 1929, p. 1).


* Il Comune di Bologna, "Il Comune di Bologna", febbraio 1932.
Il Littoriale, con la torre di Maratona e la statua di Mussolini, divenne almeno fino alla caduta in disgrazia di Arpinati (1933), il nuovo simbolo della città, uno dei monumenti più significativi davanti al quale scattare una foto ricordo.
Nella copertina della rivista del Comune del 1932, il nuovo profilo di Bologna è dato dalle vecchie torri (le Due torri e la torre dell'Arengo) e dalla nuova torre di Maratona.

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