Memoria dedicata ai lettori Giovanni Battista e Ippolito Fornasari.
La memoria, eseguita intorno al 1678 - 1679, offre un esempio della varietà di materiali con cui questi monumenti venivano realizzati: vi si impiegarono, oltre alla decorazione pittorica, gesso, metallo, arenaria.
L'affresco, opera del pittore bolognese Giovanni Antonio Burrini, è una significativa espressione del simbolismo della cultura figurativa di età barocca. Un globo, sul quale è inserita l'iscrizione celebrativa, appare sormontato dal Sole della Giustizia a rilievo, i cui raggi sono in parte coperti da una lastra ovale metallica sul quale sono effigiati i volti dei due fratelli. Il globo è circondato da un affresco con varie figure simboliche. In basso una donna distesa, dal seno scoperto e con una spada, rappresenta la Giustizia; a sinistra uno dei due Dioscuri, il pugile Polluce, solleva un bimbo, Lucifero la stella della mattina; a destra il domatore di cavalli Castore regge un altro bambino, Espero la stella della sera, nell'atto di coprirsi la testa. La figurazione allegorica allude al fatto che il primo dei due fratelli era lettore primario de mane e l'altro lettore ordinario de sero, di modo che il Sole della Giustizia, trovandosi in mezzo fra la mattina (Lucifero) e la sera (Espero), risultava comunque sempre nel segno astrologico dei Gemelli (i Dioscuri Castore Polluce, allusivi ai fratelli Fornasari).