Il palazzo dell'Archiginnasio è fra i monumenti più significativi
della città avendo ospitato per circa 240 anni, a partire dal 1563,
l'Università degli Studi.
La fitta decorazione che adorna le pareti dell'edificio rappresenta un unicum
documentario da salvaguardare, in quanto fonte primaria per la storia di Bologna
e della sua Università nei secoli XVI-XVIII, nonché della cultura
europea, se si considera la provenienza differenziata di tanti studenti e
professori cui fanno riferimento stemmi e iscrizioni.
Degli oltre 7.000 stemmi apposti durante i secoli sulle pareti del palazzo
ne sopravvivono circa 6.000, che rappresentano ancor oggi il maggiore complesso
araldico murale esistente al mondo.
L'edificio cessò la sua funzione universitaria nel 1803. Nel 1835 l'Archiginnasio
divenne sede della Biblioteca che da allora prende il suo nome.
L'edificio presenta all'esterno un lungo portico di 30 arcate e si articola
su due piani intorno ad un cortile centrale a doppio ordine di logge. Due
ampi scaloni conducono al piano superiore che presenta 10 aule scolastiche
(oggi non visitabili poiché costituiscono i depositi principali di
libri della Biblioteca) e due aula magna poste alle estremità del fabbricato,
una per gli Artisti (oggi Sala di lettura della Biblioteca) e una per i Legisti
(detta in seguito anche Sala dello Stabat Mater). Al piano terreno alcuni
degli antichi locali sono occupati dalla Società Medica Chirurgica
e dall'Accademia di Agricoltura.