Eventi memorabili: prima dell'Unità
1848 - 1849
G. AMATO, Goffredo Mameli accetta il brevetto
di capitano di Stato Maggiore da lui rifiutato al cominciare della
guerra perché reputavasene, per modestia, incapace
Litografia, [sec. XIX]
L'incisione è tratta dalla serie Galleria dell'epoca
(BCABo, GDS, Raccolta stampe per soggetto, L, n.
70)
Restauro del Laboratorio degli Angeli S. r. l.
Il 3 giugno 1849 a Roma, mentre combatteva al fianco di Garibaldi,
Goffredo Mameli (1827-1849), fu ferito alla gamba sinistra. A nulla
valse l'amputazione dell'arto (nella litografia è erroneamente
rappresentata la gamba destra) per fermare l'infezione che compromise
irrimediabilmente il suo stato di salute. Il 10 giugno «in
vista della bravura e coraggio mostrate nel fatto d'armi del 3 giugno»
fu promosso al grado di capitano dello Stato Maggiore. Poche settimane
dopo, il 6 luglio, morì a soli 22 anni.
Fu anche un precocissimo poeta: dalla sua penna nel 1847 uscì
il Canto degli Italiani, più noto come Inno di
Mameli, musicato da Michele Novaro. Il successo del canto fu
immediato e si protrasse anche nei decenni successivi: identificato
come inno alla patria da Giuseppe Verdi, che lo pose accanto agli
inni nazionali di Francia ed Inghilterra nel suo Inno delle Nazioni
(composto in occasione dell'Esposizione universale londinese del
1862), il 12 ottobre 1946 fu scelto quale inno nazionale della Repubblica
italiana.
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