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Il fondo speciale Istrumenti

 

Il fondo è attualmente costituito da pergamene e documenti cartacei che coprono un arco di tempo dal XIII al XIX secolo. Il totale delle buste è 53, contenenti circa 4.000 documenti: questi mostrano una panoramica generale di contratti di varia natura giuridica riguardanti molte famiglie nobili, borghesi, cittadine e campagnole di Bologna fra il XIII e il XIX secolo, con alcuni nuclei documentari individuabili relativi a famiglie nobili ben note nella storia di Bologna, come i conti de’ Bianchi, i Lambertini, i Pepoli, i Caprara, i Marescotti, i Marsigli Rossi, e molti altri relativi a famiglie di minore rilievo nel panorama politico cittadino di Antico Regime, come Tacconi, Macchiavelli, Mamellini, Nascentori, Rizzardi, Farioli. Vi sono anche numerosi documenti riguardanti persone, famiglie, istituzioni di altre città o regioni italiane (come Ferrara, Reggio, Mantova, Modena e il Frignano, il Regno di Napoli).

Compaiono anche, fra i contraenti di questi negozi giuridici, monasteri, conventi, chiese parrocchiali, pievi del contado, compagnie spirituali, ma anche compagnie d’arti (Drappieri e Strazzaroli, Falegnami e altre).
Si tratta nella massima parte di documenti di compravendita o di altre transazioni finanziarie (ad esempio doti o testamenti) con qualche esempio isolato di documento di uffici amministrativi cittadini; si trovano nel fondo anche documenti ufficiosi (come scritture private, memoriali, atti per cause).

Molti di questi atti fanno parte di blocchi di documenti acquistati dal direttore della biblioteca, Albano Sorbelli, presso librai antiquari o presso privati fra gli anni '20 del Novecento e la seconda guerra mondiale. Ve ne sono poi numerosi pervenuti alla biblioteca a seguito della soppressione dei conventi della fine del Settecento o inizio dell'Ottocento. Diversi doni hanno nel tempo arricchito la raccolta

È in corso la prima fase del lavoro di riordinamento e classificazione del fondo, con la regestazione dei documenti più antichi, fino alla fine del XV secolo, condotta con i criteri più seguiti per i documenti medievali; è prevista in seguito una indicizzazione sintetica dei documenti compresi fra il XVI e il XIX secolo, attraverso strumenti informatici.

È in corso anche il restauro di circa 200 documenti rovinati da umidità e muffe, condotto dalla ditta Ce.Pa.C. sotto la supervisione del Settore Conservazione della Biblioteca.