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Anche Carducci accolse la proposta di fissare al 1088 la data di nascita
dell'Università di Bologna, unanimemente riconosciuta la più
antica del mondo occidentale, ma priva di un atto ufficiale di fondazione.
Il 12 giugno 1888 nel cortile dell'Archiginnasio ci fu il momento culminante
delle celebrazioni per l'ottavo centenario: alla presenza dei Reali e
di oltre trecento rappresentanti delle Università e delle Accademie
di tutto il mondo, dal podio degli oratori, a sinistra dei sovrani Umberto
I e Margherita di Savoia, Giosue Carducci, professore e poeta già
celebre, lesse la sua orazione commemorativa, Lo studio di Bologna,
che Benedetto Croce definì "un'ampia, armoniosissima ode barbara".
L'evento grandioso trovò vasta risonanza sulla stampa internazionale
e locale, se ne pubblicarono libri e resoconti:
"Il cortile dell'Archiginnasio, bellissimo nella sua classica architettura
è ricoperto di un leggero velario bianco e rosso, e parato di bandiere
e di festoni di fiori con una semplicità e un'eleganza squisita.
In faccia sorge il trono reale; davanti a questo, a sinistra, la bigoncia
di velluto cremisi per gli oratori; nelle loggie terrene, ai due lati,
per metà, sono le tribune per le rappresentanze ufficiali e per
la stampa; in mezzo una selva di sedie per le rappresentanze delle Università;
nelle altre parti delle loggie terrene, ai lati e dirimpetto al trono,
il posto per gli studenti; nelle loggie superiori, al disopra del trono,
l'orchestra e i cori, negli altri tre lati i posti per gl'invitati costruiti
ad anfiteatro".
"L'esposizione illustrata delle Province dell'Emilia in Bologna"
1888 (Bologna, Tip. Succ. Monti, 1888, p. 180-181)
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