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Le edizioni originali delle opere di Carducci sono quasi tutte presenti
in Archiginnasio, poiché, dal momento stesso che il poeta mise
piede e soprattutto cominciò a pubblicare in città, almeno
una copia di ogni stampa entrò regolarmente in Biblioteca.
Uno dei canali di acquisizione fu l'Autore stesso, che si premurava di
includere l'istituzione civica fra i destinatari dei suoi omaggi, sia
per amicizia nei confronti del direttore Frati, sia per lasciare traccia
di sé in una raccolta che si presuppone duratura, sia per l'ideale
educativo e democratico connesso con una biblioteca pubblica. Ciò
è attestato dalle dediche autografe che restano su alcuni esemplari.
Non mancano doni di altri, allievi ed estimatori (da Severino Ferrari
a Giovanni Pascoli), e i normali acquisti presso l'editore Zanichelli.
Molte copie, che costituiscono sovente dei duplicati ma vengono rese uniche
e significative da note di possesso e commenti marginali, sono entrate
poi al seguito delle librerie di personaggi illustri bolognesi, nel corso
degli anni donate all'Archiginnasio, come Gozzadini, Venturini, Trebbi,
Sorbelli, Bussolari, Rabbi, e di istituti, come la Casa del Fascio, testimoniando
della fortuna critica del poeta e del suo uso in àmbito scolastico
o propagandistico.
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10. Serie
di cartoline postali di soggetto carducciano, edite da G. Mengoli
di Bologna nel 1908 |
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