(Bologna, ? - 1612)
Di nobile famiglia bolognese, Giovanni Battista Palmieri si addottorò in diritto civile e canonico nell'ottobre 1583 e fu in seguito aggregato sia al Collegio dei giudici che a quello di diritto canonico. Dai rotuli dello Studio risulta che dal 1588 al 1594 (nei successivi 4 anni mancano i rotuli) e dal 1602 al 1612, anno della sua morte, tenne una cattedra giuridica, leggendo ora diritto civile ora diritto canonico. Il periodo di assenza è probabilmente quello in cui Palmieri insegnò a Fermo, chiamato a irrobustire il corpo docente dello Studio pubblico recentemente istituito nella cittadina marchigiana, come del resto altri professori bolognesi, grazie alla mediazione dell'arcivescovo Sigismondo Zanettini, che era originario di Bologna. A Palmieri furono dedicate due iscrizioni nel palazzo dell'Archiginnasio: una eretta nel 1589 è tuttora esistente, anche se quasi illeggibile, l'altra, risalente al 1590, è scomparsa, ma ne è stato tramandato il testo, che esaltava l'integrità morale, l'assiduità didattica e la sottigliezza nell'interpretazione delle leggi del dedicatario. I biografi contemporanei riferiscono che Palmieri ricoprì prestigiose cariche pubbliche (consultore del S. Offizio e membro del Consiglio degli Anziani) e assicurano anche che scrisse e diede alle stampe diversi scritti legali, di cui tuttavia al giorno d'oggi si sono perse le tracce.
G. FANTUZZI, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna, 1781-1794,
9 voll., VI, p. 265-266.
S. MAZZETTI, Repertorio di tutti i professori antichi e moderni
della famosa Università e del celebre Istituto delle scienze di
Bologna, Bologna, 1848, p. 233.