(Bologna, ? - 1516)
Vincenzo Banzi, appartenente a una famiglia della nobiltà bolognese, conseguì la laurea dottorale in utroque iure nel dicembre 1576 e fu membro del Collegio civile e di quello canonico. Iniziò la sua carriera di lettore di diritto nell'Università di Salerno, acquistando grande prestigio in questa città, che gli concesse il privilegio della cittadinanza. Rientrato a Bologna, ottenne nel 1581 una cattedra di diritto civile nello Studio, che mantenne fino alla morte (1616). A stare alla memoria che gli fu dedicata nel 1586, i suoi studenti apprezzavano il suo metodo d'insegnamento non libresco e la capacità di spaziare in tutte le branche del diritto, mostrandone l'unità. Dal 1588 al 1604 ricoprì per diverse volte il ruolo di giudice del Foro dei mercanti e, quando nel 1599 Clemente VIII istituì l'Avvocato dei poveri, egli fu il primo chiamato a questo incarico. Fu sepolto nella tomba di famiglia nella chiesa di S. Stefano. Un Consilium, inserito tra i Consigli dello Steino, e un Responsum in causa usufructus, in Illustriss. J. C. Responsa (Francoforte, 1571) sono, a detta del Fantuzzi, gli unici scritti da lui lasciati.
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giudici del Foro dei Mercanti nel Cinquecento , in Sapere
e/è potere. Discipline, dispute e professioni nell'università
medievale e moderna. Il caso bolognese a confronto , a cura di
L. AVELLINI, A. CRISTIANI, A. DE BENEDICTIS, Bologna, 1990, 3 voll.,
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