Le memorie

Girolamo BOCCADIFERRO

(1552-1623)

Girolamo Boccadiferro nacque nel 1552 a Bologna, in una famiglia ricca di eruditi, filosofi e giuristi. Conseguì nel 1577 la laurea in diritto civile e canonico, dedicando le sue theses al cardinale Paleotti, suo protettore. Fu lettore nello Studio dal 1578 al 1623, prima di istituzioni civili, poi di diritto civile. Ricoprì importanti cariche nelle magistrature cittadine e pontificie: eletto negli Anziani consoli, avvocato di Camera, consultore del S. Offizio. Dal 1585 al 1615 fu per ben sei volte giudice del Foro dei mercanti, una carica prestigiosa, riservata ai dottori in diritto civile dello Studio bolognese, che fossero almeno da tre anni lettori. La scuola di diritto di Girolamo Boccadiferro ebbe grande prestigio e tra i suoi scolari si contano molti futuri cardinali, vescovi e auditori di Rota. Come esperto giureconsulto fu spesso chiamato a dirimere cause tra stati e principi o tra esponenti del potere religioso e civile, per esempio la lite tra l'arcivescovo di Milano, il cardinale Federico Borromeo, e il Regio Magistrato della stessa città, quella tra il Duca di Mantova e il Signore di Correggio, o ancora la causa intercorsa tra il Duca di Savoia e la Repubblica di Genova. La fama che gli derivava dalla sua dottrina e dalla brillante composizione di questi e altri contenziosi gli procurò inviti dalle più importanti università italiane, ma egli non volle mai lasciare Bologna. Una parte del suo successo come professore (sembra che gli ascoltatori delle sue lezioni riempissero non solo l'aula, ma anche i corridoi adiacenti) e come avvocato era dovuta alla prestanza della sua persona, unita a un'eloquenza persuasiva e trascinante. In una iscrizione a lui dedicata nel 1582 i suoi studenti espressero la loro ammirazione per le sue doti e i suoi successi con arditi giochi barocchi di immagini e concetti e non contenti di ciò vollero dedicargli un'aula decorata con i loro stemmi. Morì nel 1623, dopo aver insegnato per più di quarant'anni e aver ottenuto la giubilazione. Fu sepolto nella chiesa di S. Giorgio, in un'arca che egli stesso aveva fatto restaurare. A parte alcuni consilia compresi in varie raccolte, la sua opera più importante è il Responsorium Hieronymi Buccaferrei (Bologna, 1645), pubblicato dopo la sua morte dal figlio Francesco Maria, che volle premettervi due biografie del padre, una scritta da G.F. Tomasini e l'altra da G. N. Eritreo.

G. FANTUZZI, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna, 1781-1794, 9 voll., II, p. 206-208.
S. MAZZETTI, Repertorio di tutti i professori antichi e moderni della famosa Università e del celebre Istituto delle Scienze di Bologna, Bologna, 1848, p. 58.
F. BORIS, Lo Studio e la Mercanzia. I "Signori dottori cittadini" giudici del Foro dei Mercanti nel Cinquecento , in Sapere e/è potere. Discipline, dispute e professioni nell'università medievale e moderna. Il caso bolognese a confronto , a cura di L. AVELLINI, A. CRISTIANI, A. DE BENEDICTIS, Bologna, 1990, 3 voll., III, p. 179-201.