Le memorie

Gaspare TAGLIACOZZI

(Bologna, 1546-1599)

Gaspare Tagliacozzi nacque nel 1546 in una famiglia di antiche origini abruzzesi, ma da più di un secolo stabilita a Bologna e appartenente all'ordine nobile della città. All'università ebbe per maestri, tra altri, Giulio Cesare Aranzio e Girolamo Cardano. Nel settembre 1570 conseguì la laurea in medicina, mentre quella in filosofia gli fu conferita solo nel 1576, quando fu anche aggregato a entrambi i collegi delle facoltà di arti, nonostante la mancanza del requisito della cittadinanza da due generazioni (eccezione dovuta alle pressioni del suo potente amico Giacomo Boncompagni, figlio illegittimo di Gregorio XIII). Nel 1570 gli venne assegnata una lettura di chirurgia, che tenne fino al 1590, quando passò a medicina teorica. Intanto nel 1589 era diventato uno dei titolari della cattedra di anatomia, in seguito alla morte dell'Aranzio per il quale era stata istituita nel 1570. Continuò a leggere medicina teorica e a tenere pubbliche esercitazioni di anatomia fino alla morte prematura, nel 1599. Le due iscrizioni che i suoi studenti gli dedicarono esaltano soprattutto le sue doti didattiche, la chiarezza e il "mirabile metodo" con cui spiegava l'anatomia del corpo umano, sulla scorta non solo dei classici della medicina, ma anche di nuove scoperte. In realtà la fama del Tagliacozzi derivava, e deriva tuttora, soprattutto dalla sua abilità professionale nel ricomporre parti del viso, soprattutto nasi, danneggiate dalla sifilide o da ferite. Anzi la sua attività didattica fu sicuramente disturbata dalle continue assenze da Bologna per accorrere a curare pazienti in Italia e all'estero. Egli perfezionò soltanto, non inventò le tecniche di ricostruzione nasolabiale, che erano in realtà da un secolo applicate su base empirica da chirurghi pratici siciliani e calabresi, che se ne tramandavano di generazione in generazione i segreti e che erano state importate a Bologna dal chirurgo-barbiere Gaspare Speranza de' Manzoli. Il suo merito consiste non solo nell'aver perfezionate e rese di pubblico dominio tali tecniche, ma soprattutto nell'aver dato loro una fondazione scientifica. Le sue opere dedicate alla chirurgia plastica: De curtorum chirurgia per insitionem (Venezia 1597) e Chirurgia nova de narium, aurium, labiorumque defectu per insitionem cutis (Francoforte 1598) definiscono i fondamenti di una metodica di ricostruzione, basata sul trasporto a distanza di un lembo cutaneo peduncolato da una parte all'altra del paziente o da una persona a un'altra, che fu in seguito dimenticata e che nel 1818 fu rimessa in auge da Karl von Graefe, che la volle chiamare "chirurgia plastica ricostruttiva all'italiana". La lapide collocata nell'atrio dell'Archiginnasio è dedicata anche al parmense Pompilio Tagliaferri, preparatore e dimostratore anatomico, prezioso collaboratore del Tagliacozzi nelle sue anatomie, del quale purtroppo non si sa niente di più di quel che dice l'iscrizione.

G. FANTUZZI, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna, 1781-1794, 9 voll., VIII, p. 61-67.
S. MAZZETTI, Repertorio di tutti i professori antichi e moderni della famosa Università e del celebre Istituto delle scienze di Bologna, Bologna, 1848, p. 297.
M. TEACH GNUDI, J. PIERCE WEBSTER, The Life and Times of Gaspare Tagliacozzi, New York - Bologna, 1950.