Le memorie

Girolamo BONCOMPAGNI

(Isola di Sora, 1621 - Bologna, 1684)

Figlio di Gregorio, duca di Sora, Girolamo Boncompagni era pronipote del pontefice Gregorio XIII, grazie al quale la famiglia bolognese aveva di molto incrementato la propria ricchezza e potenza, acquistando tra l'altro il ducato di Sora nel Regno di Napoli. Qui Girolamo nacque nel 1622. Ricevette la prima educazione presso lo zio, Francesco Boncompagni, arcivescovo di Napoli, poi si trasferì a Roma, dove fu ammesso in prelatura e cominciò la sua carriera ecclesiastica divenendo nel 1647 referendario di segnatura e nel 1648 segretario della Congregazione dei riti. Nel 1651 il pontefice Innocenzo X assegnò al giovane monsignore la sede arcivescovile di Bologna, rimasta vacante. Il Boncompagni tenne questa carica per 33 anni. Contemporaneamente però ebbe numerosi incarichi nella curia romana e, almeno in una prima fase, egli si divise quindi tra Roma e Bologna. Un più esclusivo impegno nel governo della sua diocesi è riscontrabile dopo il 1664, anno in cui fu creato cardinale dal papa Alessandro VII. Tra i non molti eventi rilevanti che lo videro protagonista come arcivescovo, tre sono in particolare da ricordare: l'istituzione nel 1670 delle "Decennali eucaristiche" (che erano un perfezionamento delle solennità degli "Addobbi" introdotte dal card. Paleotti nel 1566, in quanto stabilivano turni decennali delle parrocchie cittadine nell'organizzazione dei festeggiamenti); la benedizione della prima pietra dei portici che conducono al santuario della Madonna di S. Luca nel 1674 (nell'occasione fu coniata una medaglia di bronzo, che su una faccia aveva le effigi del papa Clemente X e del cardinale Boncompagni, sull'altra l'arma della città e l'indicazione dell'anno); i quasi due mesi di preghiere, messe, processioni, prediche, esposizioni del SS. Sacramento, tocchi notturni di campane, organizzati nell'arcidiocesi in occasione dell'assedio dei Turchi a Vienna (luglio-settembre 1683), e, dopo la notizia della liberazione della capitale asburgica, le celebrazioni della vittoria cristiana, durate, tra Te Deum e altre devozioni, quasi altrettanto. Le poche opere pubblicate dal cardinale Boncompagni riguardano argomenti legati al governo della diocesi, che, a parte i viaggi a Roma per partecipare ai conclavi (ben tre nei venti anni in cui fu cardinale), era diventato il suo interesse principale. Morì a Bologna il 24 gennaio 1684, lasciando tutti i suoi averi agli Ospedali di S. Maria della Vita e di S. Maria della Morte. Fu sepolto nella cappella di famiglia nella Metropolitana di S. Pietro.

FANTUZZI, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna, 1781-1794, 9 voll., II, p. 293.
G. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Venezia, 1840-1861, 103 voll., VI, p. 9.