(Bologna, 1615-1661)
Imparentato con le principali famiglie dell'aristocrazia bolognese, Carlo Bentivoglio percorse, accanto alla carriera universitaria, un prestigioso cursus honorum in ambito ecclesiastico. I suoi interessi per il teatro e la poesia e la sua attiva partecipazione a numerose accademie romane e bolognesi ne fanno un tipico rappresentante della società aristocratica e cortigiana dell'età barocca. Dopo aver conseguito la laurea in diritto nel 1635, si trasferì a Firenze e solo nel 1640 chiese e ottenne una cattedra di diritto civile nello Studio bolognese, che occupò fino alla morte, con una interruzione dal 1649 al 1653, corrispondente a un soggiorno romano. Nel 1654 fu ordinato sacerdote e in questa veste poté succedere allo zio materno Francesco Paleotti nella carica di arcidiacono della metropolitana di Bologna, in quella, ad essa connessa, di cancelliere maggiore dello Studio e successivamente anche in quella di consultore del S.Offizio. Fu membro di diverse accademie bolognesi e della più prestigiosa di tutte, quella dei Gelati, fu prima segretario e censore, poi (nel 1649) principe. Appartenne anche alle accademie romane degli Umoristi e dei Fantastici. Inoltre nel 1658 (o forse nel 1656) ne fondò una nuova a Bologna, detta Accademia dell'Arcidiacono, che con scadenza quindicinale si riuniva per trattare argomenti legali, filosofici, morali e teologici. Gli scritti del Bentivoglio rimasti sono componimenti poetici sparsi o opere teatrali di scarso valore, come la favola pastorale Il Corindo (Bologna, Ferroni, 1640) o il dramma per musica Il Mida (Bologna, 1647). Ci è inoltre pervenuta una biografia apologetica di una santa bolognese imparentata con la famiglia materna, il Compendio della vita della B. Elena dall'Olio, vergine, maritata e vedova (Bologna, 1651). Significativamente, alla sua morte Carlo Bentivoglio fu sepolto nella chiesa di S. Giovanni in Monte, in quella cappella di S. Cecilia, illuminata dal dipinto di Raffaello, che la nonna materna aveva fatto costruire per accogliere le spoglie di Elena Dallolio.
G. FANTUZZI, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna, 1781-1794,
9 voll., II, p. 71-73.
S. MAZZETTI, Repertorio di tutti i professori antichi e moderni
della famosa Università e del celebre Istituto delle Scienze di
Bologna, Bologna, 1848, p. 48.
Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, 1960…, VIII
(1966), p. 607-608, voce a cura di T. ASCARI.).