(Bologna, +1648)
Onorio Beati, figlio di un professore di filosofia e di medicina dello Studio bolognese, Gabriello Beati, ne seguì l'esempio addottorandosi in medicina nel 1592. Nello stesso anno fu ammesso al Collegio medico, e nel 1594 a quello filosofico. Ebbe dapprima (1694) una cattedra di logica, poi una di medicina teorica, quindi una di pratica. Nel 1613 lasciò l'insegnamento per esercitare la professione medica ad Este. Nel 1617 ritornò a Bologna e alla sua cattedra, dalla quale insegnò per venticinque anni, come sappiamo, oltre che dai rotuli, dalla memoria che nel 1644 gli dedicarono i suoi scolari. Nel 1635 percepiva uno stipendio di L.1000, uno dei più alti della facoltà medica. Nel 1644 venne dichiarato emerito e l'anno seguente morì. L'unica opera di Onorio Beati rimasta, una canzone intitolata Parallelo d'amore (Venezia, G. Violati, 1615), ci ricorda che egli fu anche un appassionato cultore di poesia, membro di accademie prestigiose, come quella dei Gelati e quella degli Animosi.
G. FANTUZZI, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna, 1781-1794,
9 voll., II, 1782, p. 4-5.
S. MAZZETTI, Repertorio di tutti i professori antichi e moderni
della famosa Università e del celebre Istituto delle Scienze di
Bologna, Bologna, 1848, p. 45
L. SIMEONI, Storia dell'Università di Bologna. L'Età moderna,
Bologna, 1947, p. 94.