(Bologna, ? - 1646)
Della nobile casata bolognese dei Fantuzzi, ottenne la laurea in filosofia
e medicina nel dicembre 1604 (e non 1608, come asserisce il suo discendente
e omonimo Giovanni Fantuzzi). Fu aggregato al Collegio dottorale di
filosofia (1608) e a quello di medicina (1612). nel 1607 iniziò la sua
carriera di insegnante, leggendo prima logica, poi, dal 1611 medicina
teorica e dal 1612 al 1648, anno della sua morte, filosofia. Ricoprì
anche prestigiose cariche in magistrature pubbliche, per esempio il
magistrato degli Anziani. Giovanni Fantuzzi fu un fedele continuatore della
filosofia naturale aristotelica, che insegnò dalla cattedra e difese
con la stampa contro gli innovatori galileiani e cartesiani. Nell'opera
Universi Orbis Structura, & partium ejus motus, & quietis,
Peripateticis principiis constabilita, contra pravam quorundam
Astronomorum opinionem
(Bologna,1637) attaccò la nuova cosmologia eliocentrica copernicana, e
nella
Eversio demonstrationis ocularis loci sine locato pro vacuo immaginario
dando in fistola vitrea, mercurio in ea discendente, contra Fr.
Valerianum Magnum
(Bologna, 1648), intese confutare l'esperimento torricelliano e le
conclusioni sul peso dell'aria e l'esistenza del vuoto, che il padre
cappuccino Magni e molti altri in Europa ne traevano.
G. FANTUZZI, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna, 1781-1794,
9 voll., III, p. 296-297.
S. MAZZETTI,
Repertorio di tutti i professori antichi e moderni della famosa
Università e del celebre Istituto delle scienze di
Bologna, Bologna, 1848, p.121.