(Bologna, 1599-1663)
Bolognese di nascita, Domenico Comelli si laureò in diritto civile e canonico nello Studio pubblico nell'agosto 1620 e nel 1624 ottenne una lettura di diritto civile, che tenne fino all'anno della morte (1663) con una sola interruzione (1633-1635 ) dovuta a un temporaneo trasferimento all'Università di Fermo. A stare al programma delle lezioni presentato dal Comelli all'Assunteria di Studio, una delle sue materie d'insegnamento era il diritto feudale. Partecipò attivamente alla vita pubblica cittadina, come membro di diverse magistrature, Avvocato dei poveri e Consultore del S. Uffizio. Ma soprattutto legò il suo nome a uno dei principali collegi per borsisti sorti a Bologna tra Cinque e Seicento. Una sua disposizione testamentaria destinava infatti un capitale di 30.000 scudi alla fondazione di un collegio riservato a giovani studenti bolognesi, affidandone l'erezione e l'amministrazione a una 'compadronanza' di tre eredi fiduciari da lui designati. Il collegio Comelli fu insediato in Strada Maggiore n.71 e rimase attivo fino al 1833, quando fu trasformato in una fondazione che erogava borse di studio. Il modello organizzativo indicato dal fondatore era quello del Collegio Jacobs, o dei Fiamminghi, inaugurato nel 1650, dei cui statuti egli stesso aveva curato la stesura.
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