Le memorie

Roberto UBALDINI

(Firenze, 1581-Roma, 1635)

Cardinale legato Roberto Ubaldini nacque nel 1581 in una famiglia patrizia di Firenze. Studiò legge all'Università di Perugia, ma si laureò in quella di Pisa. Iniziò la sua carriera ecclesiastica con un canonicato a Firenze. Nel 1605, quando venne eletto papa Leone XI Medici, suo prozio per parte materna, la sua speranza di ottenere il cardinalato venne frustrata dalla brevissima durata (26 giorni) del pontificato. Il successore Paolo V lo nominò maestro di Camera, poi nel 1606 canonico della basilica di S. Pietro, quindi nel 1607 vescovo di Montepulciano. Questi onori suscitarono l'invidia dei famigliari del papa, che per allontanarlo da Roma manovrarono perché fosse inviato come nunzio in Francia, ma ostacolarono con tutti i mezzi la sua elevazione alla porpora, che pure era di prammatica per i nunzi. Finalmente, alla fine del 1615, dopo 9 anni di nunziatura, durante i quali aveva conquistato il favore del re di Francia, Paolo V lo creò cardinale, dandogli la titolarità della chiesa di s. Matteo in Merulana. La sua autorità andò crescendo e divenne membro di diverse congregazioni e prefetto di quella del concilio. Acquisì anche la titolartà di molti beni ecclesiastci, ciò che gli permise una condotta di vita splendida. Contribuì all'elezione di Gregorio XV, che nel 1623 lo destinò alla legazione di Bologna, dove rimase almeno fino al 1627. Amante delle lettere, era conosciuto come generoso mecenate di poeti e letterati; appassionato di musica, teneva presso di sé numerosi cantanti e suonatori. Innalzò nella basilica di S. Pietro un sontuoso mausoleo in onore del papa Leone XI, opera dello scultore Algardi. Morì nel 1635 e fu sepolto nella chiesa di S. Maria sopra Minerva. Destinò come erede dei suoi beni la congregazione di Propaganda fide, che gli eresse un busto di marmo nella propria chiesa.

G. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Venezia,1841-1861, 103 voll., LXXXI, p. 491-92.
CH. WEBER, Legati e governatori dello Stato pontificio, Roma, 1994, p.154, 957.