Le memorie

Carlo BORROMEO

(Arona, 1538-Milano 1584)

Carlo Borromeo, il futuro santo che diverrà l'emblema della spiritualità della Controriforma cattolica, nacque il 2 ottobre 1538 ad Arona. La madre era una Medici, sorella del cardinale Giovanni Angelo, che alla fine del 1559 divenne papa col nome di Pio IV. Appena eletto questi chiamò a Roma il nipote ventiduenne e lo fece cardinale, affidandogli la segreteria di Stato, l'amministrazione perpetua della diocesi di Milano e molti altri incarichi e prebende, tra cui la legazione di Bologna. La legazione del Borromeo durò fino al 1565, ma il giovane cardinale, impegnato a fondo in quegli anni nei lavori del concilio di Trento, come diresse da lontano la diocesi ambrosiana attraverso un vicario, così governò Bologna attraverso il vicelegato. Era stato lo stesso pontefice, che aveva per Bologna, dove aveva studiato e si era laureato, un affetto particolare, a scegliere per questo incarico Pier Donato Cesi, vescovo di Narni. La fruttuosa collaborazione tra Borromeo e Cesi e l'appoggio del papa permisero di impostare la soluzione di alcuni dei problemi più gravi della realtà economico-sociale bolognese. Il Cesi promosse in particolare grandi opere urbanistiche: a lui si devono la piazza del Nettuno, con la fontana del Giambologna, le facciate del palazzo dei Banchi e dell'Ospedale della morte e infine la fabbrica delle Scuole nuove. La costruzione dell'Archiginnasio fu decretata da Pio IV con un breve dell'8 marzo 1561, che ne attribuiva la sovrintendenza al Cesi. Questi dovette vincere le resistenze delle autorità cittadine, contrarie al progetto sia perché i finanziamenti dovevano essere tratti dai fondi della Gabella Grossa, con i quali venivano pagati gli stipendi dei lettori, sia perché il nuovo palazzo avrebbe impedito il completamento della basilica di S. Petronio. Ma grazie anche all'energia del Cesi già nell'ottobre 1563, a poco più di un anno e mezzo dall'inizio dei lavori, la nuova sede dell'Università era terminata. In quegli stessi anni il cardinale Borromeo contribuì fortemente a indirizzare il concilio di Trento nella scelta di contrastare la Riforma protestante attraverso la fissazione della dottrina cattolica e l'intransigente formazione morale del clero e dei laici. Quando nel 1565, dopo essere stato nel 1563 ordinato prete, prese finalmente possesso della diocesi milanese, dedicò tutte le sue energie per tradurre in realtà i dettami del concilio, reprimendo senza pietà le manifestazioni di eterodossia e di "superstizione", attuando rigorosi programmi di moralizzazione e istruzione del clero, promovendo l'istituzione di una rete imponente di istituti assistenziali ed educativi. Durante la peste del 1576 diede prove straordinarie di carità e dedizione che ne rafforzarono la popolarità e la fama di santità. Morì il 3 novembre 1584 a Milano ed esattamente ventisei anni dopo, il 1° novembre 1610 fu canonizzato.

A.DEROO, Saint-Charles Borromée, cardinal réformateur, Parigi, 1963.
H. JEDIN, Carlo Borromeo, Roma, 1971.
Dizionario Biografico degli Italiani , Roma, 1960…, XX (1977) p. 260-269, voce a cura di M. DE CERTEAU.
R. TURTLE, Il palazzo dell'Archiginnasio in una relazione inedita di Pier Donato Cesi al cardinale Carlo Borromeo , in L'Archiginnasio. Il Palazzo, l'Università, la Biblioteca, a cura di G. ROVERSI, Bologna, 1987, 2 voll., I, p. 65-85.