(Scio, 1554-Roma, 1621)
Benedetto Giustiniani, figlio di Giuseppe, signore dell'isola di Scio, apparteneva a un ramo della prestigiosa famiglia dogale genovese, che contava molti cardinali e importanti relazioni ecclesiastiche e politiche. Fece studi di diritto a Perugia e a Padova e ricevette la laurea a Genova nel 1577. Grazie al favore di diversi successivi papi, la sua carriera nell'ambito della Chiesa fu molto rapida e divenne cardinale nel 1586. Nel 1591 ottenne la legazione delle Marche con estensione ad Ascoli. Nel 1598 accompagnò Clemente VIII, quando si recò a prendere possesso di Ferrara, diventata una legazione dello Stato della Chiesa. Dopo aver ricoperto molte autorevoli cariche ecclesiastiche e assolto delicati incarichi diplomatici, nel 1606 venne nominato da Paolo V legato a Bologna. Mantenne questa carica fino al 1611, rendendosi gradito alla città e in particolare all'Università, come dimostra l'iscrizione che nel 1609 gli venne dedicata nell'Archiginnasio. Sia in questa, sia in quelle affisse nel 1606 e nel 1607, compare il nome di uno spagnolo, nato a Lima, Diego Leon Carovita e ciò fa pensare a legami particolari tra il Giustiniani e la monarchia spagnola o, più semplicemente con il Collegio di Spagna. Il cardinale Giustiniani godeva di grande prestigio a Roma e nella Chiesa e usò il suo potere tanto per soccorrere i poveri e proteggere artisti e intellettuali, quanto per favorire la sua famiglia, che grazie a lui ampliò di molto la sua influenza e la sua ricchezza. Partecipò a ben sette conclavi. Nel settimo si aspettava di diventare papa, ma venne eletto Gregorio XV e per la delusione piombò in una depressione così grave che nel 1621 lo portò alla morte. Fu sepolto in S. Maria sopra Minerva, nella cappella fatta costruire dal cardinale Vincenzo Giustiniani, suo zio.
G. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Venezia,
1840-1861, 103 voll., XXXI, p. 219-220.
CH. WEBER, Legati e governatori dello Stato pontificio (1550-1809)
, Roma, 1994, p. 122, 153, 287, 704.