Siena, ? - Bologna,1614
Angelo Spannocchi proveniva da una famiglia della nobiltà senese un ramo della quale, esiliato dalla città, si era trasferito a Bologna già nel 1588, ottenendo all'inizio del Quattrocento la cittadinanza bolognese. Angelo apparteneva al ramo senese e fu chiamato a Bologna nel 1585 come lettore eminente di diritto civile con uno stipendio di 3200 lire. Le letture eminenti erano finalizzate ad elevare il livello dell'offerta didattica dello Studio bolognese, assicurandosi i servizi di studiosi di grido attirati da generosi emolumenti. I senatori bolognesi ripiegarono sullo Spannocchi dopo il fallimento di altri tentativi di avere docenti di grido che fossero anche accettati dagli studenti. Il senese in realtà si distingueva più per la sua eloquenza che per la sua acutezza, ma era ben conosciuto in Italia, perché, dopo essersi laureato a Siena e avervi insegnato per cinque anni, aveva occupato con successo per sedici anni la cattedra primaria di diritto civile all'Università di Salerno. Anche a Bologna egli incontrò il gradimento degli studenti, che accorrevano in grande numero alle sue lezioni, tanto che il senato nel 1587 gli confermò la lettura per altri sette anni, elevando lo stipendio a 4000 lire. Inoltre, per trattenerlo nella città, gli venne concessa nel 1684 la cittadinanza bolognese. Spannocchi tenne la cattedra primaria di diritto civile per 29 anni. Ulteriori aumenti porteranno il suo stipendio a 5000 lire, permettendogli di accumulare un notevole patrimonio e di acquistare un palazzo fuori porta Saragozza e diversi beni fondiari. Morì il 25 luglio 1614. Un segno del prestigio di cui godeva è la sua relazione d'amicizia con Giusto Lipsio, ma non abbiamo nessun documento che ci consenta di verificarne la fondatezza, in quanto i pochi scritti a lui attribuiti dai biografi contemporanei non ci sono pervenuti.
G. FANTUZZI, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna,
1781-1794, 9 voll., VIII, p. 22-26.
S. MAZZETTI, Repertorio di tutti i professori antichi e moderni
della famosa Università e del celebre Istituto delle scienze di Bologna,
Bologna, 1848, p. 294.
L. SIMEONI, Storia dell'Università di Bologna. L'Età moderna,
Bologna, 1947, p. 41. 3461