(Bologna, 1571-1635)
Camillo Gessi apparteneva a una delle più importanti famiglie della nobiltà senatoria bolognese ed era cugino, per parte di madre, del papa Gregorio XIII. Nacque a Bologna nel 1571. In gioventù coltivò le belle lettere e nel 1586, con i fratelli Cesare e Berlingero e con il filosofo Melchiorre Zoppio, fu uno dei fondatori dell'Accademia dei Gelati. Studiò legge sotto la guida del celebre Girolamo Boccadiferro e nel 1590 si laureò in diritto civile e canonico. Dopo aver sostenuto, sempre nello stesso anno, pubbliche conclusioni, fu aggregato a entrambi i collegi dei giuristi e anche a quello dei giudici e avvocati. Nel 1594 cominciò a insegnare diritto civile, poi alla fine del 1599 passò allo Studio di Fermo. Riprese la sua cattedra dopo il ritorno a Bologna nel 1607. Grazie alla sua preparazione e anche alle sue relazioni familiari, rivestì numerosi incarichi nelle magistrature cittadine: fu per esempio per più volte giudice ordinario del foro dei Mercanti, Anziano console (quattordici volte), tribuno della plebe e infine avvocato dei poveri. Il suo potere e il suo prestigio si accrebbero quando, per l'estinzione della famiglia Lino, ne ereditò il seggio senatorio (1626). Nel quinto bimestre del 1628 ebbe la carica di Gonfaloniere di giustizia, ma non poté adempiere altri oneri ed onori della sua nuova dignità a causa delle precarie condizioni di salute degli ultimi anni della sua vita, che si concluse nel 1635, a 63 anni. Oltre le tre epigrafi (di cui una scomparsa) apposte in suo onore nell'Archiginnasio, espressione estrema del gusto barocco, una prova indubitabile del ruolo di primo piano rivestito da Camillo Gessi nello Studio bolognese è l'entità del suo stipendio, che nel 1635, anno della sua morte, ammontava a L. 2000, inferiore solo a quello del tutto eccezionale dello Scharpers, lettore eminente di medicina teorica, che riceveva ben 5000 lire. Se non si tiene conto delle numerose poesie comprese nei volumi pubblicati dagli accademici Gelati, gli scritti a stampa del Gessi, a parte alcuni consulti legali sparsi in varie opere, si riducono a una prelezione tenuta nell'Università di Fermo nel 1603 e ivi stampata e all'edizione delle sentenze del tribunale della Rota di Bologna curata assieme ad Annibale Fondazza: Decisiones selectae Almae Rotae Bononiensis ad Interpretationem Statutorum Bononiae, Camillo Gypsio Bon. & Annibale Fundatia Bon. Curantibus, (Bologna, 1616).
G. FANTUZZI, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna, 1781-1794,
9 voll., IV, p.116-118.
S. MAZZETTI, Repertorio di tutti i professori antichi e moderni
della famosa Università e del celebre Istituto delle scienze di
Bologna, Bologna, 1848, p.145-146.
L. SIMEONI, Storia dell'Università di Bologna. L'età moderna,
Bologna, 1947, p.94.