Il primo numero di «Architrave. Mensile di politica, letteratura e arte»,
la rivista del Gruppo Universitario Fascista di Bologna (GUF), fu pubblicato
il 1°dicembre del 1940, l'ultimo il 30 giugno 1943. Uscirono in tutto
26 fascicoli, in due anni e mezzo contrassegnati da ripetuti cambi alla
direzione della rivista, da sequestri di alcuni numeri, da altri fermati
in macchina e da pesanti censure, come racconta Nazario Sauro Onofri in
I giornali bolognesi nel ventennio fascista, Bologna, Moderna,
1972.
Fino al numero uscito nel settembre del 1942, su «Architrave» vennero pubblicati diversi articoli che
denunciavano la corruzione e l’imborghesimento dei gerarchi e dei quadri del Partito Nazionale Fascista (PNF). Mentre i giovani morivano al fronte,
i gerarchi "imboscati" si arricchivano alle spalle del popolo: solo il ritorno alle origini rivoluzionarie del movimento fascista avrebbe potuto
salvare l’Italia dalla catastrofe. Particolarmente burrascoso fu il periodo da giugno a settembre del 1942, con interventi censori sempre più massicci,
che portarono alla chiusura temporanea della rivista. Quando uscì di nuovo nelle edicole, nel dicembre del 1942, era ormai sotto il pieno controllo
del Regime, di cui seguì le sorti cessando le pubblicazioni poche settimane prima della caduta del Fascismo.
Per i giovani bolognesi che nei primi anni Quaranta volevano emergere e farsi notare in ambito culturale e giornalistico, la collaborazione con «Architrave»
rappresentava una delle poche strade percorribili. Vi collaborarono tra gli altri Enzo Biagi, Renzo Renzi, Gaetano e Francesco Arcangeli, Roberto Roversi,
Agostino Bignardi, Alfonso Gatto, Giovanni Testori, Carlo Betocchi e Giorgio Caproni.
Pasolini cercò fin dal 1941 di proporre i propri articoli alla redazione
della rivista, come scrisse all'amico Farolfi nell'inverno del 1941 ("mi
sono dato morbosamente a scrivere un articolo per Architrave"),
ma il primo contributo di Pasolini, una recensione al romanzo Microcosmo
di Siria Manetti, viene pubblicato solo nell'aprile del 1942. A questo
primo scritto ne seguiranno altri tre, in maggio ("Umori" di Bartolini),
in agosto (Cultura italiana e cultura europea a Weimar) e in
dicembre (Filologia e morale), mentre altri scritti non verranno
accettati dalla redazione. In una lettera a Fabio Luca Cavazza del febbraio
1943, ad esempio, chiede all’amico di passare dalla redazione di «Architrave»
in via Belmeloro n. 1 per ritirare un suo articolo rifiutato dall’allora
condirettore della rivista del GUF, Massimo Rendina. L’articolo di Pasolini,
Commento a un’antologia di "Lirici nuovi" verrà poi pubblicato
sul n. 5 de «Il Setaccio» del marzo 1943.
Pochi mesi dopo Pasolini entra a far parte della redazione di «Architrave». In una lettera a Luciano Serra del 24 aprile 1943 Pasolini scrive:
"Facchini [Eugenio Facchini direttore
della rivista per gli ultimi sei numeri pubblicati] mi ha fatto, per ora,
redattore letterario ma in seguito vedremo."
Pasolini e Luciano Serra in via Rizzoli, a Bologna, all'inizio
degli anni Quaranta
Officina Pasolini
Catalogo della mostra tenuta al MAMbo. Museo d'Arte Moderna di
Bologna dal 18 dicembre 2015 al 28 marzo 2016
Bologna, Cineteca di Bologna, 2015, p. 13.
Renzo Renzi, Per una ricerca sui periodici dei GUF, «Emilia», 22 (dicembre
1953), p. 260.
Nereo Battello, Tra le righe dei giornali dei GUF, «Emilia»,
25 (marzo 1954), p. 75-76.
Vittorio Chesi, Giuseppe Pardieri, Testimonianze di una generazione,
«Emilia», 26 (aprile 1954), p. 99-100.
Guido Neri, Appunti su Architrave, «Emilia», 26 (aprile 1954),
p. 101-104.
Gaetano Arcangeli, Vincenzo Bassoli, Testimonianze di una generazione
(II), «Emilia», 27 (maggio 1954), p. 151-152.
Fiorenzo Forti, Nino Gardini, Pompilio Mandelli, Enrico Nobis, Testimonianze
di una generazione (III), «Emilia», 29 (luglio 1954), p. 221-224.
Nazario Sauro Onofri, I giornali bolognesi nel ventennio fascista,
Bologna, Moderna, 1972, p. 187-239.
Franco Brevini, Pasolini prima delle "Poesie a Casarsa", «Belfagor»,
XXXVI (1981), 1, p. 23-46.
Dario Trento, Francesco Arcangeli e Pier Paolo Pasolini tra arte e
letteratura nelle riviste bolognesi degli anni Quaranta, «Arte a
Bologna», 2 (1992), p. 138-171.
Giuseppe Pera, Pier Paolo Pasolini, l'intellettuale. Critica letteraria
e scritti politici (1940-1960), These pour le doctorat 1996-97, Roma,
Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini, 1998, in particolare il capitolo
Sotto il segno del Fascismo (1922-1943), p. 5-62.
Simona Bondavalli, Fictions of youth. Pier Paolo Pasolini, adolescence,
fascisms, Toronto, University of Toronto, 2015.