Mostra - La Biblioteca comunale di Bologna all'Archiginnasio
Il 160° della sua apertura al pubblico nell'antica sede dell'Università

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PRESENTAZIONE
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Facciata del palazzo dell'Archiginnasio (BCABo, 2004)   Veduta del cortile (Foto A. Guerra)

L'esposizione raccoglie documenti e immagini che illustrano momenti salienti della vita dell'Istituto nell'Ottocento, prendendo spunto dal 3 febbraio 1846, giorno di apertura del servizio pubblico di lettura nella sede che ha dato il nome all'Istituto. Da 160 anni il rapporto profondo che lega la città e la più antica delle sue biblioteche comunali è stato sempre particolarmente vivo e intenso, e quindi ci è sembrato giusto celebrare questo anniversario anche con una mostra.

Istituita il 30 aprile 1801 con deliberazione del Dipartimento del Reno, per raccogliere i fondi librari delle corporazioni religiose soppresse dalle leggi napoleoniche, la Biblioteca civica avrebbe dovuto affiancare la Biblioteca dell'Istituto delle Scienze, per offrire un più completo e articolato servizio pubblico agli studiosi e ai letterati.
Ospitata per i suoi primi anni nel Convento di San Domenico, nel 1837, ripristinato il governo pontificio, la Biblioteca dovette restituire la sede ai padri Domenicani, rientrati nel loro convento. Si trasferì allora nel cinquecentesco palazzo all'Archiginnasio, abbandonato nel 1803 dall'Università per una più congrua sistemazione in palazzo Poggi.
L'antico edificio dello Studio era certamente molto prestigioso, ma necessitava di grandi interventi di restauro e adattamento. La Biblioteca, quindi, continuò a rimanere chiusa al pubblico per altri otto anni, dal gennaio 1838 al febbraio 1846.

A testimonianza del fervido lavoro che coinvolse sia la parte architettonica sia quella libraria, si espongono in particolare alcuni progetti e acquerelli. Viene messa così in evidenza, ad esempio, la suggestiva apertura delle porte di comunicazione fra le antiche aule sopra il Pavaglione, un tempo indipendenti, e destinate ora ad accogliere nuove librerie lignee.
Si mostrano inoltre i prospetti per la suddivisione per materie del patrimonio librario, passato in soli vent'anni, fra il 1838 e il 1858, da circa 50.000 unità a più di 84.000 (e oggi non lontano dal milione); nonché il primo Regolamento dello studio nella Biblioteca, datato 3 febbraio 1846, perché redatto proprio in occasione del giorno di apertura.

Si ricordano, esponendone i ritratti, alcuni illustri cittadini (l'abate Antonio Magnani, il religioso spagnolo, ma bolognese di adozione, Gioacchino Mugnoz, il medico e collezionista Matteo Venturoli, il pittore Pelagio Palagi), i quali hanno contribuito ad arricchire significativamente il patrimonio bibliografico della Biblioteca Civica col dono delle proprie librerie e raccolte private.

Per finire, una sintetica carrellata degli eventi più importanti che nella seconda metà del secolo XIX hanno dato lustro all'Archiginnasio, nella sua duplice veste di luogo principe della cultura bolognese e di monumento storico- artistico: la prima esecuzione pubblica italiana dello Stabat Mater di Gioachino Rossini (18 marzo 1842), la visita di papa Pio IX nel 1857, la Cerimonia per la celebrazione dell'VIII Centenario della fondazione dell'Università di Bologna (12 giugno 1888).


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