Chimico farmaceutico e uomo politico socialista, già sindaco
del suo paese natale, fu poi il primo sindaco socialista di Bologna
dal 1914. Deputato al parlamento nel 1919, dopo il delitto Matteotti
rinunciò al mandato; condannato al confino durante il fascismo,
nel 1946 venne eletto deputato per il Partito socialista italiano
e nel 1948 senatore. Nuovamente eletto dopo la Liberazione consigliere
comunale di Bologna, e consigliere provinciale nel 1953, Zanardi
viene ricordato dai bolognesi come il "sindaco del pane"
perché promotore dell'Ente comunale di consumo che contribuì
ad alleviare i disagi della popolazione durante la Prima guerra
mondiale. La giunta Zanardi svolse un'importante attività
anche per lo sviluppo delle istituzioni scolastiche. Dopo la conclusione
della Seconda guerra mondiale, Zanardi svolse ulteriore attività
politica distinguendosi dalla linea del Pci e operando nel segno
della tradizione socialista riformista, riaffermata militando sotto
diverse sigle (Psli, poi Psdi).
Fonti bio-bibliografiche
Luigi Arbizzani, Francesco Zanardi, in Franco Andreucci,
Tommaso Detti, Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico,
Roma, Editori riuniti, v. V, pp. 271-276
Alberto Malatesta, Ministri, deputati, senatori dal 1848 al 1922,
Milano, Istituto editoriale italiano B. C. Tosi, 1940.
Mario Fanti, Le vie di Bologna. Saggio di toponomastica storica
e di storia della toponomastica urbana, Bologna, Istituto per
la storia di Bologna, 1974.
Giancorrado Barozzi, Francesco Zanardi. Storia di un socialista
dall'Ottocento alla Repubblica. Atti del Convegno di Studi,
Mantova, 5 ottobre 1991, Mantova, Istituto mantovano di storia contemporanea,
1993.
Maurizio degli Innocenti - Paola Furlan, Francesco Zanardi,
in Bologna dall'Unità alla Liberazione, IV, pp. 161-180. |