Il governo di Bologna

Giuseppe Tanari

 Sindaci (1859 - 1926) 
Nato: 1852
Morto: 1933
Mandati: Sindaco dal 30 gennaio 1905 al 4 luglio 1906. Eletto il 30 gennaio 1905 rassegnò le dimissioni il 4 luglio 1906 in seguito alla convalida della sua elezione a deputato di Castelmaggiore. Assessore anziano dal 4 luglio 1906 al 21 novembre 1910. Nella seduta del 4 luglio 1906 il Consiglio nominò il marchese Tanari assessore anziano e nella seduta del 2 luglio 1908, in seguito alle elezioni parziali, la nomina fu confermata. Venne eletto sindaco nella seduta del 4 febbraio 1910, ma la nomina venne annullata per incompatibilità con la carica di deputato. Sindaco dal 21 novembre 1910 al 25 luglio 1911. Fu rieletto sindaco, previa tempestiva rinunzia alla carica di deputato. Per ragioni di salute si dimise; gli fu concesso un congedo, la dimissione, confermata, venne accettata nella seduta del 25 luglio 1911.


Marchese, figlio di Luigi (1820-1904), deputato di Castel San Pietro all'Assemblea delle Romagne, senatore dal 1861, studioso fra i maggiori del suo tempo di cose agrarie e autore della relazione riguardante il bolognese nell'inchiesta agraria del Jacini. Giuseppe Tanari, in gioventù ufficiale di marina, seguì poi la carriera degli affari come consigliere delegato della Fondiaria. Eletto consigliere comunale di Bologna nel 1899, fu assessore col Dallolio che, quando volle attuare l'allargamento della cinta daziaria, si valse dei dati elaborati dal Tanari in un accurato studio sulla potenzialità contributiva del forese. Sconfitti i popolari nelle elezioni parziali del 1904 dalla coalizione di liberali e cattolici, il Tanari divenne sindaco di Bologna (1905-1911). "Fra le sue benemerenze come sindaco, una delle maggiori è l'impulso da lui dato alla costruzione di case popolari nelle nuove zone periferiche della Bolognina, dei Crociali, delle Lame. Promosse la fondazione dell'Istituto autonomo per le case popolari e lo presiedette dalla fondazione avvenuta nel 1906 fino al 1913. All'edilizia cittadina contribuì con quattordici edifici scolastici; con due nuovi acquedotti, quello di Borgo Panigale e quello di S. Ruffillo; coll'apertura del viale XII giugno, l'isolamento di San Francesco, il nuovo mercato frigorifero di via Ugo Bassi, l'allargamento di via Rizzoli (che diventò la più moderna e centrale arteria della nostra città); con l'isolamento del palazzo del Podestà, col completamento di via Irnerio, con l'inizio del monumento al Carducci, con la formazione della piazza Umberto I, demolendo il panificio militare; con la sistemazione della piazza della Montagnola, con l'apertura di via Dante. Dette contributi al Comitato per Bologna storico-artistica, i quali permisero i restauri al palazzo di Re Enzo, a quello dei Notai, al salone del Podestà, al palazzo d'Accursio, che fu isolato dalle vecchie botteghe che gli erano addossate in via Asse. L'incremento delle entrate e la cura costante nel frenare le spese permisero di compiere la maggior parte di questi lavori con avanzi di bilancio, senza creare nuovi debiti, cioè senza gravare i contribuenti futuri." (Ghigi). Giuseppe Tanari fu anche il sindaco della Convenzione universitaria del 1911 che assicurò il riordinamento, lo sviluppo e l'incremento della nostra Università. E all'Università elargì di persona cinque milioni e seicentomila lire, particolarmente in favore della Facoltà di Agraria: il più cospicuo donativo che sia pervenuto al nostro Ateneo in otto secoli e mezzo di vita. Eletto deputato di Castelmaggiore nel 1905, confermato nel 1909 per Bologna I, fu nominato senatore nel 1914. Durante la guerra mondiale, tenne la presidenza del Comitato di azione civile, del Comitato bolognese per l'assistenza agli invalidi e storpi di guerra e - dopo Caporetto - del Comitato per l'assistenza ai profughi.

Fonti bio-bibliografiche
Agostino Bignardi, Dizionario biografico dei liberali bolognesi. 1860-1914, Bologna, Bandiera, 1956, pp. 50-51.
Alessandro Ghigi, Giuseppe Tanari, Bologna, Zanichelli, 1937.

Catalogo Frati - Sorbelli dell'Archiginnasio
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Catalogo del Polo bolognese SBN
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