Il governo di Bologna

Luigi Pizzardi

 Sindaci (1859 - 1926) 
Luigi Pizzardi Nato: Castelmaggiore (BO) 31/10/1815
Morto: Bologna 3/9/1871
Mandati: Senatore dal 3 novembre 1859 al 6 aprile 1860. Eletto nella seduta del 25 ottobre 1859 dal nuovo Consiglio ricostituito per effetto delle elezioni generali del 2, 3 e 13 ottobre 1859 e decaduto il 27 marzo 1860 per il rinnovo del Consiglio in applicazione della Legge Sarda. Sindaco dal 6 aprile 1860 al 29 ottobre 1861. Nella seduta del 6 aprile 1860 il marchese Pizzardi comunicò al Consiglio di essere stato nominato sindaco dal Re, titolo che sostituiva quello di senatore. Dimissionario il 29 ottobre 1861. Il 15 dicembre 1861 si comunica al Municipio che il Ministero accettava le dimissioni.

Marchese, appartenente ad una famiglia con ricche proprietà terriere, si dedicò agli affari e all'amministrazione del cospicuo patrimonio, impegnandosi soprattutto per il progetto di una Banca delle quattro Legazioni e intrecciando sempre la sua attività in campo economico e finanziario a quella politica. Già dal 1846 era fra i principali esponenti politici di Bologna, nel 1848 si arruolò nel battaglione Zambeccari e nel 1849 appartenne alla Magistratura civica. Dal 1849 al 1859 fu attivissimo nel diffondere gli orientamenti filo-piemontesi nella nobiltà bolognese. Come primo sindaco di Bologna accolse la prima visita in città di Vittorio Emanuele II. Liberale moderato si dedicò ad attività filantropiche e assistenziali fra cui il Ricovero di Mendicità. Come sindaco avviò una prima discussione sul riordinamento degli uffici, aprì una scuola tecnica e scuole serali gratuite, mentre ebbe forti critiche per l'attività connessa al mantenimento dell'ordine pubblico. Contrastate anche le scelte per il riassetto urbano di porta Saragozza che provocarono le sue prime dimissioni il 29 ottobre 1861. Successivamente, il 3 febbraio 1862, entrò come assessore supplente nella nuova giunta rimanendo anche in seguito in Consiglio comunale fino alle dimissioni il 14 novembre 1868. A più riprese fece parte anche del Consiglio provinciale. Nel 1860 venne nominato senatore del Regno, ma non partecipò all'attività del Senato. Donò ingenti beni all'Ospedale Maggiore perché venisse costruito l'attuale ospedale Bellaria.
Nel 1920 gli eredi donarono al Museo del Risorgimento e alla Galleria d'Arte moderna alcuni grandi quadri ottocenteschi che avevano ornato il celebre Salone del Risorgimento voluto da Pizzardi nel suo palazzo.
L'archivio della famiglia Pizzardi si trova nel Palazzo Ratta di via Castiglione 29.

Fonti bio-bibliografiche
Giancarlo Bernabei (a cura di), Dizionario dei bolognesi, Bologna, Santarini, c1989-1990. v. 2. p. 412.
G. Maioli, Pizzardi Luigi, in Dizionario del Risorgimento nazionale. Dalle origini a Roma capitale : fatti e persone, Milano : Vallardi, 1931 - 1937. v. 3 pp. 916-917.
Alessandro Albertazzi, I sindaci di Bologna. Luigi Pizzardi. In "Strenna storica bolognese", 1989, pp. 17-29.
Mirtide Gavelli, Luigi Pizzardi "primo sindaco di Bologna libera", in Claudio Poppi (a cura di), Collezionisti a Bologna nell'Ottocento: Vincenzo Valorani e Luigi Pizzardi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1994, pp. 63 - 66.

Catalogo Frati - Sorbelli dell'Archiginnasio
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Catalogo del Polo bolognese SBN
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Iconografia
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