Gioacchino Napoleone Pepoli |
Sindaci (1859 - 1926) | ||
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Marchese, discendente da un'antica famiglia bolognese per parte paterna, sua madre fu Letizia Murat, figlia di Gioacchino. Nel 1844 sposò Wilhelmina di Hohenzollern-Sigmaringen cugina del re di Prussia. Fautore delle idee liberali nel 1846 firmò la richiesta di riforme indirizzata a Pio IX. Nel 1848 come comandante della Guardia civica fu tra i combattenti alla Montagnola per contrastare l'occupazione austriaca di Bologna. Successivamente passò tre anni in esilio in Toscana. Nel 1859 partecipò all'insurrezione delle Romagne e ricoprì in seguito le cariche di ministro degli Esteri e delle Finanze e governatore dell'Umbria. Deputato all'assemblea delle Romagne in uno dei nove collegi di Bologna, fu poi parlamentare dalla VII alla X legislatura fu nominato senatore il 12 marzo 1868. Fu ministro dell'agricoltura, industria e commercio nel Gabinetto Rattazzi (1862) e ministro plenipotenziario a Pietroburgo (1863). Incaricato di varie missioni diplomatiche presso Napoleone III, svolse un ruolo notevole nella Convenzione di settembre e successivamente fu Regio commissario a Padova e ambasciatore a Vienna. Fu consigliere comunale dal 1860 al 1868 quando terminò il suo mandato di sindaco; fece parte del consiglio provinciale dal 1869 al 1863, dal 1865 al 1871 e dal 1876 al 1880. Come sindaco riformò la guardia nazionale e, per ragioni di bilancio, propose di restringere l'insegnamento elementare. Alcuni suoi progetti si scontrarono con una forte opposizione laico-progressista e furono abbandonati. Negli anni '70, sempre su posizioni moderate, si occupò principalmente di questioni sociali organizzando società operaie. Fonti bio-bibliografiche |
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Catalogo Frati - Sorbelli dell'Archiginnasio![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Catalogo del Polo bolognese SBN![]() ![]() |
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Iconografia ![]() |