Il governo di Bologna

Carlo Pepoli

 Sindaci (1859 - 1926) 
Carlo Pepoli Nato: Bologna 22/7/1796
Morto: Bologna 7/12/1881
Mandati: Sindaco. Dall'11 gennaio 1862. Nominato con Regio decreto…….., comunicato al Consiglio nella seduta del 2 gennaio 1862, assunse la carica l'11 gennaio. Scaduto a termine di legge nel 1866.

Conte, poeta e patriota partecipò alla rivoluzione del febbraio 1831 e firmò la dichiarazione di abolizione del potere temporale. Fu inviato come prefetto in provincia di Pesaro Urbino e, rifugiatosi ad Ancona, fu catturato e imprigionato dagli Austriaci a Venezia. Da qui passò in esilio a Marsiglia, e quindi a Parigi, dove frequentò i principali ritrovi intellettuali e a Londra dove ebbe la cattedra di letteratura italiana e dove sposò la scrittirce Elisabetta Ferus. Rimpatriato per un breve periodo nel 1848, fu commissario con poteri civili e militari a Roma e deputato dell'Assemblea romana. Rientrò definitivamente in patria nel 1859 anno in cui fu eletto deputato della Costituente delle Romagne. Nella VII e VIII legislatura fu eletto deputato di Finale e Mirandola e nominato senatore nel 1862. Dal 1860 insegnò Filosofia e lettere all'Università di Bologna. Fu anche membro dell'Accademia dei Felsinei, nella quale fece accogliere Leopardi, e autore di opere in prosa e poetiche, del libretto de "I Puritani" di Bellini e di un Vangelo di San Matteo in dialetto Bolognese. Fu segretario dell'Accademia di Belle Arti.

Fonti bio-bibliografiche:
Mario Menghini, Pepoli Carlo, in Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 1949, v. 25, pp. 713.
Giancarlo Bernabei (a cura di), Dizionario dei bolognesi , Bologna, Santarini, c1989-1990, v. 2. pp. 400-401

Catalogo Frati - Sorbelli dell'Archiginnasio
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Catalogo del Polo bolognese SBN
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Iconografia
freccia FACIES - La collezione dei ritratti dell'Archiginnasio

Fondi e archivi
Nel 1863 donò alla Biblioteca dell'Archiginnasio una raccolta di disegni concernenti l'architettura bolognese e noto come "Cartella Giordani". Il fondo, danneggiato durante la seconda guerra mondiale, si compone attualmente di 163 pezzi. Inoltre Pepoli donò alla Biblioteca libri e opuscoli.

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