Carlo Pepoli |
Sindaci (1859 - 1926) | ||
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Conte, poeta e patriota partecipò alla rivoluzione del febbraio 1831 e firmò la dichiarazione di abolizione del potere temporale. Fu inviato come prefetto in provincia di Pesaro Urbino e, rifugiatosi ad Ancona, fu catturato e imprigionato dagli Austriaci a Venezia. Da qui passò in esilio a Marsiglia, e quindi a Parigi, dove frequentò i principali ritrovi intellettuali e a Londra dove ebbe la cattedra di letteratura italiana e dove sposò la scrittirce Elisabetta Ferus. Rimpatriato per un breve periodo nel 1848, fu commissario con poteri civili e militari a Roma e deputato dell'Assemblea romana. Rientrò definitivamente in patria nel 1859 anno in cui fu eletto deputato della Costituente delle Romagne. Nella VII e VIII legislatura fu eletto deputato di Finale e Mirandola e nominato senatore nel 1862. Dal 1860 insegnò Filosofia e lettere all'Università di Bologna. Fu anche membro dell'Accademia dei Felsinei, nella quale fece accogliere Leopardi, e autore di opere in prosa e poetiche, del libretto de "I Puritani" di Bellini e di un Vangelo di San Matteo in dialetto Bolognese. Fu segretario dell'Accademia di Belle Arti. Fonti bio-bibliografiche: |
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Catalogo Frati - Sorbelli dell'Archiginnasio Opere di Carlo Pepoli Opere su Carlo Pepoli |
Catalogo del Polo bolognese SBN Opere di Carlo Pepoli Opere su Carlo Pepoli |
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Fondi e archivi |