Alberto Dallolio (Dall'Olio) |
Sindaci (1859 - 1926) |
Nato: Bologna 28/1/1852 Morto: Bologna 27/1/1935 Mandati: Assessore delegato. Dal 29 ottobre 1889 al 26 novembre 1889. Sindaco dal 1 giugno 1891 al 1 luglio 1902. Eletto nel 1891, riconfermato il 2 giugno 1892. Dimissionario il 7 luglio 1894, venne rieletto il 12 luglio 1894. Il 22 giugno venne rieletto Sindaco. Scaduto il mandato in seguito al rinnovamento parziale del Consiglio il 25 giugno 1899, il 18 luglio venne rieletto. In seguito al risultato delle elezioni parziali del 19 giugno 1902 rassegnava le dimissioni nella seduta di Giunta dell'1 luglio 1902. |
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Figlio di Cesare, liberale minghettiano sindaco di Pianoro e Adelaide Bersani parente di Carlo Berti Pichat, si laureò in giurisprudenza. Il 13 giugno 1875 fu eletto consigliere comunale di Bologna dopo essere stato consigliere comunale e sindaco di Pianoro. Confermato in tutte le successive elezioni, rimase ininterrottamente in Consiglio comunale a Bologna per ventisette anni. Liberale moderato si riconobbe nell'attività dell'Associazione costituzionale delle Romagne fondata da Minghetti, del Comitato liberale permanente e dell'Unione monarchico liberale. Fu assessore all'istruzione nelle giunte Tacconi (dal 1876 al 1891) e in quelle guidate da Luigi Tanari (1889) e da Carli (marzo 1890 - gennaio 1891). Fu Assessore delegato dal 29 ottobre al 26 novembre 1889 e sindaco dall'1 giugno 1891 al 1 luglio 1902. Partecipò alla revisione toponomastica, si occupò di istruzione e, nel 1889, fondò le colonie scolastiche estive con l'appoggio della Società degli insegnanti della quale era presidente. Nel 1892 pubblicò un'ampia relazione sull'opera della pubblica amministrazione dal 1859 al 1889 nell'ambito dell'istruzione pubblica. Durante i suoi mandati ebbe l'appoggio dei cattolici. Come sindaco diede un contributo importante allo sviluppo e alla trasformazione urbanistica della città: il completamento di via dell'Indipendenza, la costruzione della scalea della Montagnola, inoltre fece costruire il mercato del bestiame e iniziò i lavori del quartiere Eritrea; introdusse i tram elettrici, operò il riscatto dell'Azienda del gas e concluse la convenzione con l'Università. Soprattutto si batté per l'abbattimento delle antiche mura e l'adozione della nuova cinta daziaria; le polemiche su questo provvedimento ebbero un peso determinante nella sconfitta dello schieramento moderato nelle elezioni parziali del 1902 nelle quali Dallolio non fu rieletto. Proseguì comunque l'attività politica in campo liberalmoderato: dal 21 febbraio 1905 al 14 dicembre 1913 fu presidente del Consiglio provinciale e il 3 giugno 1908 venne nominato senatore. Come senatore seguì la realizzazione della direttissima Firenze-Bologna. Attivo interventista assunse dopo la guerra posizioni nazionaliste e in seguito appoggiò il fascismo. In campo culturale collaborò con Carducci, del quale curò anche il primo saggio dell'epistolario. Fu presidente del consiglio di amministrazione della casa editrice Zanichelli. Studioso del Risorgimento nel 1908 fondò il comitato romagnolo della Società nazionale per la storia del Risorgimento, su sua iniziativa venne fondato il Civico Museo del Risorgimento di Bologna. Donò alla Biblioteca dell'Archiginnasio i suoi libri e opuscoli. Fonti bio-bibliografiche: |
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Catalogo Frati - Sorbelli dell'Archiginnasio Catalogo del Polo bolognese SBN |