Giovanni Battista Berardi (ma Battista Berardi nell'atto di nascita) |
Podestà | ||
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Commendatore. Partì volontario per la guerra
in Libia, e tornato a Bologna dove la famiglia si era trasferita nel
1904, lavorò nell'azienda paterna. Partecipò alle prime
azioni del Fascio bolognese di combattimento, a cui si iscrisse nel
1920, conquistandosi la fiducia di Arpinati nel corso delle spedizioni
squadriste. Partecipò alla marcia su Roma al comando di un
gruppo di Camicie nere e fu presidente del Consiglio di disciplina
del Fascio di Bologna. Fu eletto nel Consiglio comunale alle elezioni
del 21 gennaio 1923, ottenendo 39434 voti. Con la nomina a podestà
di Arpinati nel dicembre 1926, Berardi fu uno dei tre collaboratori
che il nuovo podestà scelse tra i sessanta cessati consiglieri
comunali. Gli fu affidato l'ufficio del personale, con il relativo
compito di epurazione. Quando Antonio Carranti fu nominato podestà
in sostituzione di Leadro Arpinati, Berardi fu nominato vicepodestà
(29 ottobre 1929). Divenne prima commissario prefettizio e quindi
podestà in seguito alla morte di Antonio Carranti. Come gli altri fedeli di Arpinati, fu emarginato dopo la caduta in disgrazia del capo del fascismo bolognese nel 1933. Una fotografia pubblicata in Giancarla Arpinati, Malacappa. Diario di una ragazza 1943-1945, Bologna, Il Mulino, 2004, lo ritrae ospite a Malacappa presso la tenuta di Arpinati nel giugno del 1944. Fonti bio - bibliografiche: Iconografia |
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