|    
              Laureato in ingegneria, rientrò a Bologna nel settembre del 
              1943 dopo due anni trascorsi in Grecia come volontario e venne nominato 
              commissario prefettizio il 18 settembre 1943. 
              Si occupò delle emergenze causate dalla guerra in uno dei 
              periodi più difficili per la città, oggetto di pesanti 
              bombardamenti e occupata dai tedeschi. 
              Il giorno della liberazione di Bologna, il 21 aprile 1945, si presentò 
              in municipio dove incontrò Giuseppe Dozza, il nuovo sindaco 
              nominato dal Comitato di liberazione nazionale (Cln), ma non subì 
              alcun tipo di restrizione, nonostante fosse dichiaratamente fascista 
              e podestà dalla Repubblica sociale italiana, grazie al riconoscimento 
              dell'importanza del lavoro svolto per la città anche da parte 
              dei dirigenti antifascisti. Descrisse l'esperienza dei due anni 
              da podestà in un libro dal titolo Bologna, città 
              aperta: settembre 1943-aprile 1945.  
            Fonti bio-bibliografiche 
              Luca Baldissara, Il governo della città: la ridefinizione 
              del ruolo del comune nell'emergenza bellica, in Bologna in 
              guerra 1940-1945, a cura di Brunella Dalla Casa e Alberto Preti, 
              Milano, F. Angeli, 1995, pp. 103-131, ma specialmente le pp. 115-131, 
              sull'attività podestarile di Agnoli.  
              Mario Agnoli, Bologna, citta aperta : settembre 1943 - aprile 
              1945, Bologna, Tamari, 1975  |