Archiweb Biblioteca dell'Archiginnasio
Mostra Papi e Sibille
Mostra organizzata
dal 18 settembre
al 6 dicembre 2008
presso la Biblioteca comunale
dell'Archiginnasio
di Bologna
 
     

Il libro dei Vaticinia Pontificum

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Frontespizio di Ioachini abbatis Vaticinia circa apostolicos viros & Eccle. R. Impressum in alma et inclita civitate Bononiae per Hieronymum Benedictum civem Bononiensem, 1515 die XV Iulii

Edizione curata a Bologna da Leandro Alberti
(BCABo, 16.Q.IV.31)
   
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Prophetia dello abbate Ioachino circa li Pontifici et R.C. Ne lalma et inclita citta di Bologna, per magistro Hieronymo Benedicti, 1515, adi XV de Luio.

Frontespizio dell'edizione in volgare, parallela a quella latina, nella traduzione di Filippo Fasanini.
(BCABo, 16.Q.II.18)
 

 

Il libro dei Vaticinia è caratterizzato da una strettissima connessione fra testo e immagine, dando vita a un caso abbastanza raro nella storia della decorazione miniata del manoscritto. In tutto il libro, simbolici ritratti di pontefici e raffigurazioni emblematiche accompagnano testi profetici, altrettanto allegorici ed enigmatici, come quello che identifica in Urbano VI la bestia terribilis dell'Apocalisse.

L'opera, incentrata su profezie concernenti la successione dei Pontefici e sulle loro responsabilità rispetto al destino della Chiesa, ebbe grande fortuna, come testimoniano numerosi manoscritti anche tardi e le edizioni a stampa, a partire da quella bolognese del 1515. Il testo, che appartiene alla tradizione della letteratura profetica medievale pseudo-gioachimita, contiene profezie 'retroattive' riferite a papi reali - nel caso del codice dell'Archiginnasio da Nicolò III (1277-1280) a Eugenio IV (1431-1447) - e di pontefici futuri senza rivelarne i nomi, ma per chi sapeva osservare con attenzione le immagini e interpretare le parole del testo era possibile indovinare cosa sarebbe successo negli anni seguenti.

Le trenta profezie sono composte secondo uno schema costituito da quattro elementi: la rubrica con l'attribuzione a un pontefice (posta in cima alla pagina, formata da poche parole e che figura nelle tavole riferite a papi del passato); l'immagine; il testo della profezia (canone) che ha la dimensione di un paragrafo di lunghezza variabile; una rubrica finale. Le illustrazioni occupano i due terzi della pagina e il loro impatto visivo è davvero notevole.

La storia dei Vaticinia si snoda lungo il periodo della grande crisi religiosa tra tardo Trecento e primo Quattrocento. In questo periodo - che comprende i settant'anni del papato avignonese, il grande scisma, i concili di Costanza e Basilea, la crisi hussita - il principio della continuità apostolica si trovò costantemente al centro del dibattito europeo che auspicava una riforma della Curia romana. La denuncia della mondanità, della simonia e degli intrighi di potere del papato forma gran parte del contenuto del libro che, dopo aver messo in risalto le responsabilità dei pontefici rispetto al destino della Chiesa, sviluppa l'aspettativa di un rinnovamento delle istituzioni ecclesiali per opera di uno o più 'papi angelici'.

Per accrescerne il prestigio, il testo è stato falsamente attribuito al monaco ed eremita calabrese "di spirito profetico dotato" Gioacchino da Fiore (ca. 1132 - 1202). Le ultime quindici profezie sono state ascritte anche ad Anselmo, lo pseudo vescovo di Marsico Nuovo, che avrebbe ricevuto le sue rivelazioni nel 1278. Questa doppia attribuzione è in qualche modo motivata dal fatto che i Vaticinia - nella forma tramandata nel codice dell'Archiginnasio - furono messi a punto attorno al 1415, assemblando due serie precedenti di quindici profezie ciascuna.