9. Teatro Felicini e Teatro Brunetti

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Teatro Felicini
Tra gli antenati del cinema si pone tutta una serie di spettacoli, a metà fra scienza e prestidigitazione, basati sulle illusioni ottiche prodotte specialmente dalla cosiddetta "lanterna magica": la "fantasmagoria" è fra questi e già nel nome, che fa riferimento ad allegorie e fantasmi, evoca appunto ombre, visioni spettrali e sepolcrali che attraevano il pubblico col fascino della meraviglia e della paura.
La silografia, che rappresenta una scena infernale con allusioni ai miti classici di Ade e Proserpina e di Orfeo ed Euridice, annuncia una "Phantasmagorie" quasi certamente offerta dalla Compagnia francese di Madame Raucourt, in scena al Felicini nel 1809; s.d.

 

 

         
   
Teatro Felicini.
Avviso per una delle recite della Compagnie Impériale d'Acteurs Français, diretta da madame Raucourt, da tenersi il 7 marzo 1809.
  Teatro Brunetti
Lettera circolare con il calendario delle rappresentazioni "comiche e drammatiche" programmate dall'Accademia dei Filaleti nell'ex Collegio dei Nobili di via Cartoleria Vecchia a partire dal 31 dicembre 1827 e per tutto il carnevale dell'anno successivo. L'Accademia dei Filaleti, una delle formazioni di dilettanti che usufruirono del Brunetti, era in quel periodo diretta dal celebre attore Antonio Belloni, da poco ritiratosi dalle scene.
  Teatro Brunetti
Anche la non meglio precisata Unione dei Dilettanti si servì del Brunetti per mettere in scena - a scopo benefico - la sera di lunedì 27 maggio 1833 un testo di sicuro richiamo come la Malvina del prolifico e popolarissimo commediografo francese Eugène Scribe.

         

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