4. Teatro del Corso / 1

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Due progetti presentati ai cittadini bolognesi rispettivamente da Giuseppe Badini (21 agosto 1902) e da Pellegrino Torri (6 aprile 1803) per la costruzione di un nuovo teatro, resa nel frattempo più indispensabile dalla singolare coincidenza della distruzione in un incendio del Teatro Zagnoni. Sempre nel 1802 Giuseppe Badini aveva acquistato due immobili in via Santo Stefano, per costruirvi il teatro.
Il suo progetto fu accolto dalla Municipalità e i cittadini bolognesi immediatamente sostennero il suo piano di finanziamento. Minor fortuna ebbero invece il progetto e il piano di finanziamento di Pellegrino Torri, che non trovò sostenitori.

 

     
  Pianta del nuovo teatro ... ; Spaccato del Teatro del Corso
Francesco Rosaspina inc., progetto di F. Santinida, in Pianta, facciata e spaccato del nuovo teatro eretto in Bologna nella via di Santo Stefano, Bologna, Tipografia Marsigli ai Celestini, 1805.
Il teatro, che era stato restaurato nel 1822, ospitava per lo più commedie, ma anche opere liriche e occasionalmente esibizioni di "grandi equilibri e forze erculee" con saltimbanchi, tombole e due veglioni nell'ultima settimana di carnevale.
         

 
  Serata a beneficio di Carlo Gnudi, della Compagnia Granara che, per compiacere il suo pubblico, promette per il 23 gennaio 1816 una "spettacolosa rappresentazione cavata dalla storia sacra" il cui titolo è: La discesa dell'esercito dal monte Tabor ossia la morte del terribile cananeo. L'avviso, come pochi altri, è corredato da una silografia.     Rappresentazione di Medea, di Cesare Della Valle, conosciuto come duca di Ventignano. Si esibisce la Drammatica Compagnia al servizio della Corte di Parma, 23 settembre 1826.  
               

 

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