Enrico Sacchetti, Robes et femmes

La donna nella cultura agli inizi del XX secolo/2

In àmbito europeo, la figura ricorre in tutta la letteratura di fine Ottocento e inizio Novecento, dalla Salomé di Oscar Wilde (1891) alla Lulu di Wedekind (1895-1904), il cui personaggio è divenuto un archetipo, alla Venere in pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch (1870). Si verifica un meccanismo di proiezione: la coscienza in crisi dell'uomo decadente, malato e debole, erige di fronte a sé la sua parte perduta, la sua forza dominatrice del reale, come una potenza esterna malefica ed ostile, che lo insidia e lo minaccia, e in cui si obiettivano le sue angosce ed i suoi terrori.

La seduzione femminile vi compare associata ad un particolare stato sociale (quello aristocratico) o ad un particolare ruolo (la danzatrice). Si tratta in ogni caso di una donna di lusso e l'attributo fondamentale della sua bellezza è l'artificio, relativo sia alla persona (il trucco, l'abbigliamento) sia all'ambiente in cui ella si muove (le feste, il ballo, il teatro). Nella realtà il personaggio sarà impersonato alla perfezione da Mata Hari (pseudonimo di Margaretha Zelle Mac Leod, Leeuwarden, 1876 - Vincennes, 1917), danzatrice esotica e spia, fucilata nella prima guerra mondiale.

Nella coeva letteratura d'appendice, che faceva il verso al dannunzianesimo, la vediamo assumere i tratti della 'cattiva', della 'rivale', della 'maliarda' che contende all'eroina romantica e borghese il possesso del legittimo amore e il successo, ma al medesimo tempo è più sfacciatamente attraente della protagonista. Ne sono piene le pagine di Carolina Invernizio (Voghera, 1851 - Cuneo, 1916) .
A mezza via, si collocano le 'mammifere di lusso' di scrittori, abili interpreti del genere, ma ironici e consapevoli, come Guido da Verona (Saliceto Panaro, 1881 - Milano, 1939), che, dietro lo stile leggero dell'arguto scrittore alla moda, sapeva bene interpretare le fantasie snob ed erotiche della società del suo tempo, e, in séguito, Dino Segre, in arte Pitigrilli (Torino, 1893 - Torino, 1975), i cui romanzi, dall'umorismo a sfondo erotico, alimentarono l'interesse di un pubblico moderno e smaliziato alla ricerca di boutades, ma anche di colta spregiudicatezza.


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