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                | La donna nell'arte agli inizi del XX secolo/1 | 
                 
                  
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            Nelle arti figurative di un'Europa che cambia volto la femme 
              fatale è un'icona della Secessione e dell'Art Nouveau 
              in cui le donne 'peccatrici', 'dominatrici', 'seduttrici' non sono 
              più additate al pubblico e alla compassione della morente 
              società borghese dell'Ottocento, ma venerate come dee e idoli 
              di una cultura nuova, più libera e insieme schiava delle 
              sue grandi passioni. La donna angelicata (ispirazione dei Preraffaelliti 
              come Dante Gabriel Rossetti e Burne-Jones) si trasforma nella fatale 
              donna-vipera klimtiana. 
            Ad inizio secolo, sullo sfondo della Belle Époque, 
              a chiudere in chiave ancora squisitamente Liberty il ciclo 
              delle alternanze delle femme fatale, Giovanni Boldini (Ferrara, 
              1842 - Parigi, 1931) interpreta la più alta eleganza femminile 
              ritraendo donne dalla personalità autonoma e irriverente, 
              talvolta in pose ambigue che stanno tra il salotto e il teatro, 
              secondo un'estetica decadentistica. 
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