La raccolta Disegni Palagi è un complesso di fogli per
lo più autografi, realizzati lungo il corso dell'intera attività
professionale dal bolognese Pelagio Palagi (1775-1860), e di elaborati
grafici riferibili a personalità con cui lo stesso fu in contatto.
Fu acquisita - insieme con la collezione di antichità, la pinacoteca,
la biblioteca e l'archivio personali - dal Comune di Bologna alla morte
dell'artista e collezionista, nel 1860.
Nel 1861, l'intero patrimonio trovò ricovero presso i locali della
Biblioteca Comunale, nel Palazzo dell'Archiginnasio, che ancora ospita
il corpus grafico e il fondo archivistico.
Il primo intervento di ordinamento e descrizione dei disegni risale agli
anni '30 del XX secolo e fu curato dapprima dal professor Rezio Buscaroli
quindi dal professor Armando Pelliccioni. L'inventario messo a punto nell'occasione
fu più volte perfezionato e integrato nel corso dei decenni, arrivando
a contare oltre 4.000 elaborati.
Gli esemplari conservati riguardano l'intera variegata produzione grafica
palagiana e coprono un arco cronologico che va dagli anni Novanta del
XVIII secolo agli anni Cinquanta del secolo successivo.
Palagi,
nn. 158/1-6
Schizzi di ispirazione archeologica
Serie di 6 fogli, già raccolti in taccuino, con schizzi tratti
da manufatti archeologici conservati in collezioni romane, databili al
periodo capitolino di Pelagio Palagi tra il 1806 e il 1815.
Palagi,
nn. 285/1-8
Studi per fogge storiche
Serie di 8 fogli con studi grafici per fogge maschili e femminili del
XVI e XVII secolo tratti da dipinti e corredati di appunti manoscritti.
Il corpus è databile agli anni del soggiorno milanese di Pelagio
Palagi tra il 1815 e il 1832.
Palagi,
nn. 609/1-22
"Gruppo di disegni di particolari dall'antico dal n° 1 al n° 22"
Serie di 21 porzioni di carta lucida con riproduzioni di abiti, armi e accessori
tratti da manufatti archeologici.
Palagi,
nn. 610/1-42
"Gruppo di disegni lucidati tratti dall'antico numerati dal n° 1 al
n° 42"
Serie di 42 porzioni di carta lucida con riproduzioni di soggetti figurativi
e decorativi tratti da manufatti archeologici ed esemplari di pittura
medievale.
Palagi,
nn. 1970/1-12
Elementi architettonici
Serie di 12 fogli con elaborati di carattere architettonico (piante, prospetti
e sezioni), databili alla prima metà del XIX secolo.
Palagi,
nn. 2782/1-128
"Capricci decorativi"
Album di 127 disegni a carattere decorativo, databili alla prima metà
del XIX secolo.
Palagi,
nn. 2783/1-25
"Memorie di quadri insigni. Studi diversi"
L'album raccoglie 25 schizzi e disegni corredati da annotazioni manoscritte
ispirati ad alcune opere di pittura e scultura viste in occasione di una
sosta a Forlì e, quindi, a Roma nel corso del viaggio di Pelagio
Palagi da Bologna, verosimilmente nel 1806.
Palagi,
nn. 2784/1-46
"Disegni varj"
L'album raccoglie annotazioni grafiche di carattere archeologico desunte
dai reperti antichi visionati in occasione del soggiorno romano tra 1806
e 1815.
Palagi,
nn. 2786/1-48
Studi di urne e vasi
L'album raccoglie 48 studi per urne e vasi di ispirazione antica, probabilmente
riconducibili all'attività giovanile di Pelagio Palagi.
Palagi,
nn. 2787/1-84
Scene storico-mitologiche
L'album raccoglie 39 raffigurazioni di carattere storico mitologico e
schizzi di ispirazione antica elaborati nel corso delle sedute dell'Accademia
della Pace a Bologna e recano la data 1802.
Palagi,
nn. 2789/1-42
Vedute romane e campane
L'album contiene una serie di 42 vedute raccolte tra la Campania e il
Lazio e schizzi di carattere archeologico desunti nel corso delle visite
compiute durante il periodo del soggiorno romano tra 1806 e 1815.
Palagi,
nn. 2790/1-42
Vedute
L'album contiene una serie di 42 vedute della campagna laziale realizzate
durante il periodo del soggiorno romano tra 1806 e 1815.
Palagi,
nn. 3001/1-42
Grandi formati
Serie di 42 elaborati grafici di grandi dimensioni relativi a progetti
architettonici concepiti durante il periodo torinese di Pelagio Palagi
tra i 1852 e 1860.
Palagi,
nn. 3002/1-29
Ritratti
Serie di 29 ritratti, originariamente raccolti in album, di amici, colleghi
e personalità della Bologna napoleonica. Ogni esemplare presenta
sul verso una didascalia che permette l'identificazione dell'effigiato.
Gli elaborati sono databili tra 1801 e 1802.