Alle 12.06 del 29 gennaio 2014 il suono di una sirena d'allarme
ha spezzato l'abituale silenzio delle sale della Biblioteca dell'Archiginnasio,
per ricordare il bombardamento che esattamente 70 anni prima aveva distrutto
un'intera ala del palazzo, causando danni irreparabili al patrimonio artistico
e documentario.
Tra le varie iniziative per ricordare quel momento, il più drammatico
nei 460 anni di vita dell'Archiginnasio, è stato deciso di digitalizzare
e mettere a disposizione sul sito web della Biblioteca materiale di vario
genere (fotografie, manoscritti, documenti d'archivio, materiale a stampa),
in buona parte inedito, per raccontare nel modo più ampio possibile
che cosa accadde, e perché accadde, il 29 gennaio 1944.
La distruzione di uno dei luoghi simbolo di Bologna, che dal 1563 al 1803
fu la prima sede unificata dello Studio e dalla metà dell'Ottocento
è sede di una grande biblioteca pubblica, è un evento di
tale portata che può risultare incomprensibile, se non inserito
nel contesto delle vicende belliche e dei bombardamenti che interessarono
Bologna tra il luglio del 1943 e l'aprile del 1945 ed è quindi
lecito e comprensibile porsi alcune domande:
- Quali erano gli obiettivi e la strategia militare degli
Alleati e perché dal luglio 1943 iniziarono a bombardare Bologna?
- Se i bombardamenti erano diretti verso obiettivi militari,
perché causarono 2.500 vittime tra i civili, la distruzione e
il danneggiamento del 43% degli edifici della città, colpendo
anche molti luoghi monumentali?
- Come venivano effettuati i bombardamenti, e quale era
all'epoca la capacità di colpire i bersagli, limitando i cosiddetti
"effetti collaterali"?
- Che ruolo ebbe la difesa attiva, quindi l'azione dell'artiglieria
contraerea e degli aerei da caccia tedeschi e della A.N.R. (Aeronautica
Nazionale Repubblicana) nel contrastare i bombardamenti su Bologna?
Il tema della difesa passiva e in particolare del sistema
dei rifugi antiaerei che avevano lo scopo di proteggere i bolognesi durante
i bombardamenti, data la sua complessità non può essere
affrontato in questa sede, ma si rimanda al catalogo della mostra tenutasi
presso l'Archiginnasio e l'Archivio Storico Comunale dal 20 settembre
al 15 ottobre 2013: Memorie sotterranee. I rifugi antiaerei a Bologna
tra ricerca, tutela e valorizzazione, a cura di Vito Paticchia e Massimo
Brunelli, Bologna, I.B.C., 2014.
Bologna bombardata 1943-45 vuole anche essere un omaggio alla
memoria delle circa 2.500 vittime dei bombardamenti aerei Alleati che
colpirono la città, vittime innocenti della guerra voluta da Mussolini
e dal regime fascista, su cui ricade la responsabilità di queste
morti, ma anche vittime dimenticate e scomode, perchè a causarne
la morte furono gli stessi eserciti che liberarono il paese dall'occupazione
nazista e dalla dittatura fascista. Raramente vengono ricordate in occasione
delle cerimonie per ricordare la Liberazione di Bologna avvenuta il 21
aprile 1945, eppure la memoria di queste vittime è doveroso, così
come è doveroso ricordare le vittime delle stragi nazi-fasciste
e i partigiani e le partigiane cadute combattendo.
I nomi di 2.235 vittime dei bombardamenti su Bologna (le vittime non identificate
sono 246) sono elencati in Delenda Bononia. Immagini dei bombardamenti
cit., p. 318-338.
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