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Era possibile difendere attivamente la città?

   

La difesa dai bombardamenti poteva essere passiva (costruzione di rifugi, trincee antischegge etc) o attiva, per mezzo della contraerea e degli aerei da caccia. Nonostante la pressante propaganda fascista, che enfatizzava sui giornali i successi dei piloti italiani e gli abbattimenti dei bombardieri alleati, dai rapporti che venivano stilati dai comandanti delle formazioni americane e inglesi che operarono su Bologna, riportati da Mazzanti, Obiettivo Bologna, cit., si può affermare che Bologna fosse sostanzialmente indifesa di fronte agli attacchi dal cielo.

Dopo l'8 settembre e la costituzione della Repubblica Sociale Italiana, si era ricostituita una forza aerea che continuò a combattere accanto ai tedeschi, la ANR (Aeronautica Nazionale Repubblicana), che aveva l'obiettivo di contrastare i bombardieri alleati. I piloti americani e inglesi erano tenuti ad indicare nei loro rapporti se durante le missioni erano stati attaccati da aerei nemici, ma per quanto riguarda Bologna solo in pochi casi vi furono attacchi di questo genere, e quasi sempre di scarsa efficacia. I bombardieri alleati erano pesantemente armati e volavano in serrate formazioni: avvinarsi a questi aerei, anche se non scortati da caccia, come spesso accadeva, significava essere investiti dal fuoco di decine di mitragliatrici pesanti, per cui in genere i caccia italiani e tedeschi attaccavano velivoli isolati o già colpiti dalla contraerea e quindi più vulnerabili.

Gli Alleati temevano molto di più la Flak (l'artiglieria contraerea tedesca, più efficace dell'italiana DICAT, Difesa contraerea territoriale) dalla quale non ci si poteva difendere in modo attivo, come si poteva fare con gli attacchi dei caccia. Dai rapporti dei piloti risulta che in varie occasioni, durante le principali missioni effettuate da formazioni di bombardieri pesanti su Bologna, la contraerea tedesca fu efficace, causando complessivamente l'abbattimento di due bombardieri e il danneggiamento di alcune decine di velivoli alleati, ma su Bologna volarono dal luglio 1943 all'aprile 1945 più di 2.000 bombardieri dunque la percentuale di abbattimenti fu insignificante.
In sostanza né la contraerea né i caccia furono in grado di condizionare e limitare, se non parzialmente, le missioni alleate sulla città.