Uno spaccato del tipo di vita che si svolgeva
alla Baronata ci è offerto da Olimpia Kutuzov, l'attivista
russa sposata da Cafiero proprio nel 1873, che descrive una sorta
di comune autarchica:
«...la vita alla Baronata era organizzata sui principi comunisti;
i compiti e i lavori indispensabili erano quanto possibile divisi
in maniera uguale: gli uomini lavoravano nel bosco, segando della
legna, falciando, occupandosi dell'orto e del frutteto che ci
fornivano in abbondanza verdure crude, legumi verdi, bacche, castagne
e frutti. Avevamo anche delle galline e delle mucche. Essendo
che, secondo i costumi italiani, gli uomini dovevano occuparsi
del bestiame, era Carlo Cafiero che nutriva la nostra mucca e
la mungeva. Le donne facevano il bucato, cucinavano, lavavano
e, in generale, tutti i lavori di casa. Ci nutrivamo soprattutto
dei prodotti della Baronata: castagne, legumi di ogni sorta, frutti
e bacche; quanto alla carne, la vedevamo molto raramente a tavola».