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Collocazione: R.211

Riproduzioni
 Digitale:  Museo internazionale e biblioteca della musica 
 London, The British Library       Facsimile: 20.L.123

 Autori diversi
 Raccolta di Fra Serafino Razzi. - Libro Primo delle Laudi Spirituali da diversi Eccell. e divoti Autori, antichi e moderni composte. Le quali si vsano cantare in Firenze nelle Chiese doppo il Vespro ò la compieta à consolatione e trattenimento de' diuoti serui di Dio. Con la propria Musica e modo di cantare ciascuna Laude, come si è vsato da gli antichi, et si vsa in Firenze. Raccolti dal R. P. Fra Serafino Razzi Fiorentino, dell'ordine de' Frati Predicatori, à contemplatione delle Monache, & altre diuote persone. Nuouamente stampate. Con Priuilegii della Illustriss. Signoria di Venetia, & del Duca di Firenze, & di Siena. - In Venetia, ad instantia de' Giunti di Firenze. 1563. - in 4°. (E in fine): Stampata in Venetia, per Francesco Rampazetto, ad instantia de gli heredi di Bernardo Giunti di Firenze. 1563. - Libro raro di molto e pregevolissimo tanto per le poesie che racchiude, quanto per la musica apposta alle Laudi. (Poniamo soltanto alcuni tratti della lunga dedicatoria):

Alla Molto Rev. Madre Suor Caterina de' Ricci Soppriora del Ven. Monasterio di San Vincenzio di Prato sua osseruandissima.
Se bene si sono poco meno che del tutto dismesse da non molti anni in quà da quasi tutti coloro che relligiosi non sono quelle canzoni spirituali che Laudi si chiamano; le quali negli anni adietro, non solo ne i monasteri, e ne i Conuenti da persone date al seruigio di nostro Signore Dio, ma nelle compagnie ancora, e nelle case priuate diuotamente si cantauano; non è però ancora in tanto uenuta meno così lodeuole usanza, e il modo, e uso di cantare le dette laude, che alcuni, e massimamente le sante Vergini rinchiuse non l' usino ancora più che mai ... Et io per me resto marauigliato, che molti i quali hanno in gouerno Monasteri e persone dedicate al culto diuino, e tolte tutte dal mondo (leuata questa lodeuolissima usanza) comportino che in quel cambio si cantino tutte le più lasciue sorti di Musiche; e bene spesso canzoni, che sarebbono meno che oneste anco in una brigata di persone secolari, e interamente del mondo ... Trouarono gli antichi, acciò anco in questa parte fussero i relligiosi da gl' huomini secolari differenti questa sorta di canzoni, che come ho detto, sono chiamate Laudi, a somiglianza de gl' Hinni che si cantano nella Chiesa di Dio. Ma il tempo che sempre nuoue cose, & hor migliori, & hor peggiori n' apporta, come ha mutato in gran parte da quaranta anni sono in quà i costumi de gl' huomini, e introdotto nuoue usanze, e nuoui modi di uiuere in tutte l' altre cose, così ha inuece di quel buono uso di cantar laudi, introdotto nei Monasteri canti molto meno lodeuoli: e in uece delle feste, e rappresentazioni che si faceuano, Comedie, e altri così fatti giuochi poco diceuoli in luoghi santi, e fra persone relligiose ... hauendo io per queste & altre molte cagioni, molti anni desiderato d' hauere una scelta di laudi, non come quelle che insino a hora sono andate attorno senza musica, ma in miglior forma ordinate; non mi era anco uenuto fatto d' hauerla, quando intesi pochi mesi sono, che il Rev. Padre Fra Serafino Razzi da Marradi dell'ordine de' uostri frati Predicatori ... n' havea, quasi per suo passatempo, raccolto un libro delle più belle antiche, e moderne, & aggiunto loro il modo di cantarle, lasciando quella scioccha maniera di dire: Cantasi come la tale, e come la quale. Perchè, essendone da lui stato graziosamente compiaciuto, per mezzo di Don Siluano suo fratello, e mio amicissimo, l' ho fatte stampare in Vinezia; sallo Dio più per giouare altrui, che per altra cagione. In Vinezia dico, per non hauer commodo nelle nostre stampe di fare le musiche ... alle sante orazioni della quale humilmente mi raccomando.
Di Firenze li XXX. di Luglio 1563.
D. V. R. Figliolo in Christo FILIPPO GIUNTI.
A car. 1. si legge: «Scelta di Laudi Spirituali in honor di Dio e de' Santi, di diversi auttori, con le musiche, et modi di cantare, così de' moderni, come de più uecchi, raccolte dal Reu. P. Fra Serafino Razzi dell'ordine de' Frati Predicatori». Che s'abbia ad intendere per quei modi di cantare, noi sapremmo ben dire, non veggendosi entro il libro veruna spiegazione di quella frase. L' opera ha sei carte in principio non numerate pel frontispizio, dedicatoria e per la tavola: poscia carte 147 numerate da una sola parte, e un' altra in fine coll' impresa de' Giunti, e l' approvazione per la stampa.
Fra gli autori si veggono i nomi di Feo Belcari, del Bianco Iniesuato, di Bastiano da Poggibonsi, di Lorenzo e di Madonna Lucrezia de' Medici, di Lorenzo Tornabuoni, e di Benedetto Varchi, del quale avvi il salmo Miserere mei Deus tradotto in terza rima.
Resterebbe a decifrare se la musica apposta alle Laudi più antiche del Belcari e di Lorenzo de' Medici fosse quella che originariamente fu per esse Laudi composta, o invece fosse lavorata di nuovo da alcuno dei maestri contemporanei del Razzi. Essa è a due, a tre, ed anche in parecchie Laudi a quattro voci.
{Libro raro di molto e pregevolissimo tanto per le poesie che racchiude, quanto per la musica apposta alle laudi}

Nomi: Medici, Lorenzo de'.    Razzi, Serafino.   
Editori: Giunti, Bernardo, eredi.    Rampazzetto, Francesco.   
 
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: II, p. 357  RISM B/I : 1563-06          
Antiche collocazioni: 2750 (catalogo Sarti, circa 1840)  
ID: 5920     


LEGENDA  
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