In una delle belle strenne natalizie che
col titolo «Novissima» il De Fonseca pubblicò a Roma
per parecchi anni, venne riprodotta, fra alcune altre mie caricature,
anche quella dove Giovanni Pascoli era rappresentato come florido
agricoltore, colla pipa in bocca, scamiciato e rotondeggiante
sul fondo dei campi e dei prati sui quali erano riportati i titoli
delle sue più note poesie: la composizione aveva poi questa dicitura
a doppio senso: Pascoli in Romagna. Ebbene, dopo una
quindicina di giorni dalla sua pubblicazione, il De Fonseca mi
inviò una cartolina del Pascoli nella quale si dichiarava offeso
per il disegno che lo raffigurava in modo troppo grottesco e specialmente
per la frase che lo poneva nell'atmosfera romagnola. [...] Confesso
che per questo fatto rimasi mortificatissimo, poiché la mia caricatura
era stata eseguita senza intenzione satirica, ma soltanto con
quella di rendere, sia pure in forma umoristica, un omaggio al
poeta da me tanto ammirato. [...]
Testo tratto da: AUGUSTO MAJANI, La vita bolognese nella caricatura
- II, in «Strenna delle Colonie scolastiche bolognesi»,
32 (1929)