Testimonianze

A proposito di canzone se ne vorrebbe una da voi sopra una certa signora Laura Maria Catarina Bassi, giovine di dicinove [sic] anni, la quale dopo uno studio di dieci occulto fuori che a maestri suoi, si è scoperta essere un mostro in filosofia. Ogni giorno in sua casa tiene pubbliche conclusioni, e vi va chi vuole a argomentare, e di niuno ha timore, e spesse volte chi non l’ha di lei, se ne va confuso molto, e scornato. Giovedì dopo Pasqua ella avrà pubblica conclusione, nella Sala degli Anziani, e dopo alquanti giorni sarà Dottorata, e avrà lettura sulle scuole, come già è stata annoverata all’Accademia de’ filosofi dell’Instituto
Giampietro Zanotti a Giampietro Riva , lettera del 9 aprile 1732


Noi abbiamo qui una Dottoressa, che non ha più di 20 anni … Ha nome Laura Maria Cattarina Bassi e sostiene le sue conclusioni quanto possa farsi da alcun buon maestro. L’ha fatto privatamente in casa sua cinquanta volte, e pronta è a farlo qualunque volta si voglia … Ella parla così latino come io fo bolognese, e più presto ancora, e meglio … Per lo suo dottoramento si sono pubblicati alcuni libri copiosi di poesie, alcune bellissime, e altre che nol sono. Io ci ho fatto una Canzone, et un
Sonetto … Questa Giovine cominciò a studiare latino, che avea cinque, o sei anni, e quindi passò alla filosofia
Giampietro Zanotti a Giampietro Riva , lettera del 22 giugno 1732


18 decembre 1732
La Signora sudetta fece la prima sua lezione di Filosofia nel Archigimnasio degli Artisti col intervento de sig.ri Confaloniere Girolamo Marchese Cospi, Podestà, ed Anziani Consoli. Era la signora vestita in busto, vesta, e varro, e somma fu la lode che indi riportò. Intanto alcuni Letterati, ed altri Cittadini, e Nobili fecero fare una medaglia rappresentante la effigie della Signora
Ferdinando Veratti , Memorie della famiglia Veratti di Bologna


Voi dite, che grandissimo desiderio avete di conoscere la nostra Signora Bassi; ora vo’ darvi una nuova … Ella sulla fine del Carnevale passato si pigliò un giovane, e forte marito, e quasi improvvisamente, dachè pochi il seppero … Il marito è il Dottor Giuseppe Verati, che dà molta speranza di sé. Ella ha fatto vedere, che la filosofia non le bastava, e quello s’è voluto prendere, che le altre Donne senza dottrina bramano ardentissimamente … Forse avreste desiderato di vederla verginella, ma che s’ha a far, Gioia mia? Non v’ha più rimedio. La vedrete Donna, e chissà che non gravida?
Giampietro Zanotti a Giampietro Riva , lettera del 5 marzo 1738


Costituita la nostra Laura nella positura di essere esposta a continue visite, ed a pubbliche comparse, credette convenire al suo decoro, stante ancora l’avanzata età del padre, di avere un marito. Le piacque il dott. Giuseppe Verati, giovine applicato allo studio della medicina … Questo nuovo stato le acrebbe un nuovo merito senza punto violentarla, e senza nulla togliere al suo genio per le lettere. Così distribuì le cure di madre di famiglia, e dello studio, che succedendo l’ago ed il fuso, a’ circoli ed ai libri, sostenne bravamente una numerosa figliolanza, la provvide, la collocò, e seppe in tal maniera dedicarsi all’economia domestica, ed alle diligenze di una provida madre …
Giovanni Fantuzzi, Notizie degli Scrittori Bolognesi, 1781


Quanto poi a’ miei studi, sono già sei anni ch’io cominciai a dar corsi privati in mia casa di sperienze fisiche, facendo otto mesi di lezioni quotidiane accompagnate da sperimenti; ed avendo fatte fare a mie spese tutte le machine necessarie, oltre le già preparate da mio marito
Laura Bassi a Flaminio Scarselli, lettera del 14 giugno 1755


E pure la Fisica sperimentale è divenuta a’ giorni nostri una scienza cotanto utile e necessaria … [che] mi mossi a pensar d’impiegare la mia se ben pochissima abilità nel servire al pubblico in questi studi … Ma ora è divenuta così pubblica che non posso dispensarmi senza taccia dalle persone anche più dotte le quali amano di veder sovente le sperienze e specialmente da’ forestieri oltramontani, che passano di continuo per questa città
Laura Bassi a Flaminio Scarselli, lettera del 16 luglio 1755