BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 1.3

Si tratta dell'originale di un contratto dal quale apprendiamo che il nonno di Laura, Giacinto Bassi, gestiva a Bologna, già dal 1655, una farmacia in via San Felice.
Nella parte iniziale del documento si legge: «Cum alis et de anno 1655 Ill. D. Vincentius de Mundinis contraxerit societatem ad Artem Aromatariae ad Insignam Scalae cum M. D. Hiacintho de Bassis per eum exercitatam in Via Sancti Felicis, in qua societate dictus D. Vicentius apposuit totum capitale tam vivum quam mortuum […], et dictus D. Hiacinthus apposuit eius personam, et promiserit et se obligaverit dictum negotium cum eius persona bene et fideliter exercere»

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 1.1

Il volume manoscritto contiene: bilanci riferiti all'attività della farmacia sita in via San Felice, gestita dal nonno di Laura, Giacinto Bassi; copie di contratti datati dal 1591 al 1679 e un inventario di beni. A c. 20r si legge che la famiglia Bassi è originaria di Scandiano (Modena): «Bassis de Terra Scandiani nunc habitatoris Bononiae».

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 2.22

Attraverso questo documento, nel quale il cardinale Giovanni Antonio Davia dichiara che «Giuseppe Maria Bassi Cittadino Bolognese [ha] prestato per anni tre mesi otto il suo servizio in qualità di Agente e Maestro di casa», è possibile attestare la professione di amministratore di beni, svolta da Giuseppe Maria padre di Laura Bassi.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 2.31

Laura Bassi ricevette in dono dal cugino Carlo Filippo - figlio di Giacomo, uno dei fratelli di suo padre Giuseppe Maria -tutti i beni di quel ramo della famiglia. La cessione, probabilmente da mettere in relazione col fatto che Carlo Filippo aveva intrapreso la vita religiosa, avvenne pochi mesi dopo il matrimonio di Laura con Giuseppe Veratti. I beni, e con essi tutti gli atti relativi, passarono poi in eredità ai figli di Laura.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 5.2.1

Difesa di Francesco Veratti (1661-1716) relativa al caso di un artigiano di Modena, tale Lodovico Sigolini che, ferito gravemente alla gamba sinistra, morì dopo le cure di vari medici fra cui lo stesso Francesco, padre di Giuseppe che sposerà Laura Bassi nel 1738.
Il documento contiene un resoconto puntuale degli interventi praticati sul paziente e della disputa insorta con un medico che poi accusò Veratti di averne causato la morte. Per esporre pubblicamente le sue ragioni, Francesco Veratti fece quindi stampare a sue spese questa difesa, nella quale spiega le proprietà del medicinale da lui utilizzato e contesta le terapie tradizionali.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 5.2.2, 2.31

Francesco Veratti (1661-1716) originario di Modena - padre di Giuseppe (1707-1793) che sposerà Laura Bassi nel 1738 - si laureò in Medicina a Bologna nel 1679. Trasferitosi a Venezia, servì l'armata veneta come medico; fece poi ritorno nella sua città natale nel 1688 per entrare al servizio del Duca di Modena.
Il documento contiene un sonetto che gli fu dedicato in occasione del conseguimento, nel 1691, di una seconda laurea in Medicina presso l'Università di Ferrara.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 3.4 , 2.31

Il certificato, rilasciato nel 1724, attesta il matrimonio avvenuto il 29 agosto 1691 fra Francesco Veratti e Rosalia Cavoli, figlia del precettore che aveva accolto in casa sua il giovane Francesco, venuto da Modena a Bologna, dove poi si laureò in medicina.
Dopo aver esercitata la professione medica a Venezia e a Modena, Francesco si trasferì con la famiglia a Bologna nel 1694 e in Romagna nel 1709, per una condotta medica prima a Bertinoro poi a Ravenna, città nella quale morì nel 1716. Ebbe nove figli; di questi, Giuseppe - che, seguendo le orme del padre, intraprese la carriera di medico e fu docente universitario a Bologna - sposò Laura Bassi nel 1738.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 3.5

L'inventario elenca fra i beni una casa a Ravenna e un'altra nel Modenese, le suppellettili e il mobilio di casa. È poi particolarmente significativo un elenco di diversi quadri, descritti sommariamente in una sezione intitolata "Pitture"; fra questi, un paesaggio dipinto da Domenico Zampieri, detto il Domenichino (Bologna, 1581 - Napoli, 1641):


"Item un quadretto cioè un Paesino del Sig. Dom.co Bolognese"

BCABo, GDS, Raccolta piante e vedute della città di Bologna, cartella 4, n. 32

Veduta da nord del territorio urbano di Bologna compreso fra porta San Felice e porta Romana. L'incisione mostra l'aspetto di Bologna negli anni in cui visse e operò Laura Bassi. La fama della scienziata attirava viaggiatori e studiosi anche stranieri, che partecipavano alle sue lezioni pubbliche o frequentavano la sua casa e il laboratorio dove, insieme al marito il medico Giuseppe Veratti, praticava dimostrazioni di fisica sperimentale, in particolare nel campo dell'ottica e dell'elettricità.

Archivio di Stato di Bologna, Anziani Consoli, Insignia, vol. XIII, c. 94a

Nella miniatura coeva, che raffigura la discussione pubblica delle tesi, sono riconoscibili sulla destra Laura Bassi in abito azzurro e - le due dame sedute - Maria Bergonzi contessa Ranuzzi e la marchesa Elisabetta Maria Ercolani Ratta. Sulla sinistra sono raffigurati il cardinal legato Girolamo Grimaldi e l'arcivescovo Prospero Lambertini, il futuro papa Benedetto XIV, che fu il più autorevole patrono di Laura Bassi.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 7.5

Si tratta delle 49 tesi di materia filosofica sostenute da Laura Bassi nella prima disputa pubblica, che si tenne nella Sala degli Anziani in Palazzo Comunale, giovedì 17 aprile 1732, alla presenza di autorità ecclesiastiche e civili, nobili e borghesi, letterati e curiosi.

Archivio di Stato di Bologna, Anziani Consoli, Insignia, vol. XIII, c. 95a

Nella miniatura coeva è raffigurato il momento in cui Laura Bassi - sulla destra - in abito nero con mantella di ermellino, viene insignita della corona di alloro.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 7.4

In occasione del conseguimento della laurea dottorale in Filosofia, la raccolta di rime fu offerta a Laura Bassi in un esemplare di dedica, racchiuso entro una carpetta rivestita in seta azzurra impreziosita da ricami in filo d'argento.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 6.11

Si tratta della matrice utilizzata per stampare quello che è probabilmente il primo ritratto di Laura Bassi, pubblicato in una delle edizioni delle Rime che le furono dedicate in occasione della laurea conseguita nel 1732. Il ritratto fu disegnato da Domenico Maria Fratta (1696-1763) e inciso da Lodovico Mattioli (1662-1747).

BCABo, Landoni, opusc. n. 66

Anche questa raccolta di rime fu offerta a Laura Bassi in occasione del conseguimento della laurea dottorale in Filosofia. Il frontespizio è preceduto dal ritratto stampato utilizzando la lastra in rame esposta qui accanto.
Le diverse edizioni uscite per celebrare l'evento ebbero un grande successo di vendita, come testimonia Giampietro Zanotti, autore di alcune composizioni poetiche comprese in questo opuscolo, in una sua lettera del 13 agosto 1732: «le si son fatte molte raccolte, ma più non se ne trova per denaro».

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 4.26

Il documento, riferito alla divisione dei beni di Giuseppe Veratti operata in favore dei figli maschi, quando ormai Laura Bassi era già morta da alcuni anni, è particolarmente interessante perché attesta il destino dei «libri di Filosofia e Medicina e le macchine fisiche con li suoi Armarj di custodia e Scanzie» appartenuti alla scienziata e al marito. Rimasero affidati al figlio minore Paolo e la sua discendenza maschile.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 11.6.2

Il documento - restaurato insieme ad altri del fondo nel 2000, grazie a una sponsorizzazione del Lions Club «Laura Bassi» di Anzola Emilia a al contributo della Soprintendenza regionale per i beni librari - elenca gli strumenti del gabinetto scientifico che per più di quarant'anni era servito a Laura Bassi e al marito sia per la ricerca che per l'insegnamento.
È nota la provenienza di alcuni strumenti: fra questi una «machinetta con mortaletto di legno per vibrare una palla dell'abbate Nolet» e una lente speciale per riunire i raggi rifratti inviata dal medesimo abate, che la fece recapitare a Laura Bassi accompagnata da una lettera del 30 marzo 1753 conservata in originale in Archiginnasio.

BCABo, 18.OO.II. 7 (provenienza: Pelagio Palagi)

Il conte Gian Maria Mazzuchelli (1707-1765), studioso di filosofia, geometria e matematica, si dedicò con grande interesse alle discipline storico-letterarie e in particolar modo ad opere biografiche sugli autori e le opere della letteratura italiana.
Tra la sua vasta produzione a stampa compare l'opera qui esposta in riproduzione, relativa alla pubblicazione della sua ricchissima collezione di medaglie dedicate a letterati e scienziati d'Italia e d'Oltralpe, descritta e illustrata in due volumi editi a Venezia nel 1761-1763.
Tra le medaglie, e quindi anche tra le biografie, nel secondo tomo compare quella di Laura Bassi. In particolare, la riproduzione della sua medaglia è quella contrassegnata col numero II della tavola CCII. Mazzuchelli dedicò una voce a Laura Bassi anche nella sua opera più famosa, Gli scrittori d'Italia, pubblicazione stampata a Brescia fra 1753 e 1763 e lasciata interrotta per la morte dell'autore.

BCABo, 18.OO.II. 7 (provenienza: Pelagio Palagi)

Il conte Gian Maria Mazzuchelli (1707-1765), studioso di filosofia, geometria e matematica, si dedicò con grande interesse alle discipline storico-letterarie e in particolar modo ad opere biografiche sugli autori e le opere della letteratura italiana.
Tra la sua vasta produzione a stampa compare l'opera qui esposta in riproduzione, relativa alla pubblicazione della sua ricchissima collezione di medaglie dedicate a letterati e scienziati d'Italia e d'Oltralpe, descritta e illustrata in due volumi editi a Venezia nel 1761-1763.
Tra le medaglie, e quindi anche tra le biografie, nel secondo tomo compare quella di Laura Bassi. In particolare, la riproduzione della sua medaglia è quella contrassegnata col numero II della tavola CCII. Mazzuchelli dedicò una voce a Laura Bassi anche nella sua opera più famosa, Gli scrittori d'Italia, pubblicazione stampata a Brescia fra 1753 e 1763 e lasciata interrotta per la morte dell'autore.

BCABo, 18.OO.II. 7 (provenienza: Pelagio Palagi)

Il conte Gian Maria Mazzuchelli (1707-1765), studioso di filosofia, geometria e matematica, si dedicò con grande interesse alle discipline storico-letterarie e in particolar modo ad opere biografiche sugli autori e le opere della letteratura italiana.
Tra la sua vasta produzione a stampa compare l'opera qui esposta in riproduzione, relativa alla pubblicazione della sua ricchissima collezione di medaglie dedicate a letterati e scienziati d'Italia e d'Oltralpe, descritta e illustrata in due volumi editi a Venezia nel 1761-1763.
Tra le medaglie, e quindi anche tra le biografie, nel secondo tomo compare quella di Laura Bassi. In particolare, la riproduzione della sua medaglia è quella contrassegnata col numero II della tavola CCII. Mazzuchelli dedicò una voce a Laura Bassi anche nella sua opera più famosa, Gli scrittori d'Italia, pubblicazione stampata a Brescia fra 1753 e 1763 e lasciata interrotta per la morte dell'autore.

Museo Civico Archeologico di Bologna, Collezioni numismatiche, inv. 281 e BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 6.9

La medaglia per Laura Bassi fu realizzata nel 1732 dal modenese Antonio Lazari, incisore presso la zecca di Bologna, in occasione della sua laurea e della prima lezione di Filosofia.
Al dritto compare il ritratto della giovane che indossa il manto di ermellino, simbolo dei Dottori dell'Istituto delle Scienze, e la corona d'alloro. L'immagine del rovescio mostra, a sinistra, Minerva, corazzata ed elmata, che allontana da sé lo scudo per mostrarsi a Laura, cui porge una lucerna accesa. La giovane tiene su un braccio una corona d'alloro e regge con la mano un libro aperto; tra le due figure, un globo su cui poggia una civetta, simbolo di conoscenza e saggezza.
Questa raffigurazione allegorica, accompagnata dall'iscrizione SOLI CUI FAS VIDISSE MINERVAM, probabilmente attinta da Phrasalia di Marco Anneo Lucano, esalta le doti e le virtù della giovane donna cui, sola, è concesso vedere Minerva.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 6.10

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 7.6

Si tratta del fascicolo del 27 febbraio 1737 di quella che è considerata in assoluto la prima rivista di numismatica. Il numero è dedicato interamente alla medaglia offerta a Laura Bassi, qui raffigurata e da lei stessa inviata all'autore del giornale, lo storico e bibliografo tedesco Johann David Köhler (1684-1755) che ne aveva fatto richiesta, testimoniando in questo modo la fama internazionale raggiunta dalla scienziata bolognese.
Nel fascicolo è pubblicato, in italiano e in traduzione tedesca, anche un suo profilo biografico, indirizzato a Köhler il 5 febbraio 1737 da Eustachio Manfredi, che la descrive come "celebratissima Giovane, meraviglia del suo sesso, e decoro della nostra Patria".

Archivio di Stato di Bologna, Anziani Consoli, Insignia, vol. XIII, c. 98a

La miniatura - forse dipinta da Leonardo Sconzani - raffigura la prima lezione pubblica tenuta da Laura Bassi in Archiginnasio, il 18 dicembre 1732 nell'Aula Magna degli Artisti.

Archivio di Stato di Bologna, Anziani Consoli, Insignia, vol. XIII, c. 105a

La miniatura raffigura la prima disputa sostenuta pubblicamente il 23 febbraio 1734 nel Teatro Anatomico dell'Archiginnasio da Laura Bassi, che appare sullo sfondo in abito nero con la mantellina di ermellino. Nel cartiglio sottostante, in primo piano la carrozza che conduce a Bologna - la città turrita sullo sfondo - il legato pontificio, cardinale Giovanni Battista Spinola.

BCABo, ms. Gozzadini 337, ripr.

Nel giornale cittadino, è pubblicata per prima la notizia dell'attribuzione a Laura Bassi da parte del Senato bolognese - con decisione del 29 ottobre 1732 - della cattedra di Filosofia con uno stipendio di cento scudi e con la precisazione «che non debba per riguardo del Sesso andare a leggere sulle pubbliche Scuole, se non quelle volte, che le sarà comandato da Signori Superiori».

BCABo, ms. Gozzadini 337, ripr.

Si tratta dell'invito a stampa per la prima «Lezione su le pubbliche Scuole», cioè l'Archiginnasio, tenuta da Laura Bassi giovedì 18 dicembre 1732.

BCABo, 17.X.VII.42, op. 19

Foglio volante con composizione poetica dedicata a Laura Bassi, identificata anche dallo stemma con la torre, sormontato dalla corona di alloro.
Ai lati, nastri col motto OPPUGNATA FORTIOR riferito alla forza crescente della scienziata, che usciva vittoriosa dalle dispute accademiche e superava le diffidenze e gli ostacoli imposti da una società che, in ambito scientifico e universitario, contemplava solo ruoli maschili.

BCABo, GDS, collezione dei ritratti, cartone 5, fascicolo 30, n. 7

Il ritratto, corredato dallo stemma celebrativo delle virtù di Laura Bassi, faceva parte di una serie dedicata a illustri scrittori intitolata Pinacotheca Scriptorum nostra aetate Literis illustrium pubblicata in 10 volumi ad Augusta fra 1741 e 1755.
L'opera - scritta da Johann Jakob Brucker e stampata a cura del disegnatore e incisore Johann Jakob Haid - comprende, per ogni autore, «imagines et elogia», cioè il ritratto e un profilo biografico. L'inclusione in questo repertorio di Laura Bassi ne sottolinea la notorietà e la fama internazionale.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 6.3.2

L'Università o Accademia degli Apatisti - nata a Firenze nel 1635 - aveva lo scopo di riunire 'in virtuosa conversazione' una comunità di raffinati dilettanti e professionisti delle arti liberali interessati alla scienza, alla letteratura e all'arte. Numerose Accademie di altre città vollero fare loro socia Laura Bassi che in quell'anno aveva ricevuto onori e riconoscimenti per il suo sapere.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 6.6.28

Il sonetto manoscritto fu indirizzato a Laura Bassi nel 1738, in occasione del matrimonio con il medico Giuseppe Veratti (1707-1793).
Laureato in Filosofia e Medicina nel 1734, Veratti fu per tutta la vita medico e studioso di fisica sperimentale insieme alla moglie. Nel 1737 fu incaricato dall'Università di Bologna di una lettura di Fisica particolare e più tardi di Anatomia. Divenne poi assistente del professore di Fisica sperimentale dell'Accademia delle Scienze, incarico che mantenne anche quando - nel 1776 - l'incarico di professore di Fisica sperimentale fu assegnato alla moglie, subentrandole alla morte, avvenuta nel 1778.
L'autore del sonetto, oltre a essere pastore arcade, era membro dell'Università degli Apatisti a cui Laura era stata aggregata nel 1732.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 8.1.1

Il sonetto, stampato su foglio volante, fu dedicato da G.M.C. a Giuseppe Veratti in occasione della prima messa celebrata dal figlio Giovanni il 25 dicembre 1761.
Giovanni Veratti (1738-1800), primogenito di Giuseppe e Laura Bassi, si laureò ed ebbe l'incarico di lettore di Teologia morale e sacra scrittura: «1765, 11 dicembre Il dottor Giovanni Verati difese le sue conclusioni di Teologia nelle pubbliche scuole, e perché potesse intervenirvi la signora Laura sua Madre gli fu concesso per la detta disputa il Teatro anatomico … il dottor Giovanni riscosse molto applauso». Fu canonico e in seguito custode dignitario di San Petronio e, dal 1774, prorettore del Collegio Montalto. Lasciò quali eredi il fratello Paolo e la sua discendenza maschile.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 8.2.1

Sonetto stampato su foglio volante dedicato a Ferdinando Veratti in occasione della prima messa celebrata dal nipote Giacomo il 15 agosto 1772.
Giacomo Veratti (1749-1818), uno dei quattro figli maschi sopravvissuti di Giuseppe e Laura Bassi, prese l'abito dei padri dell'Oratorio di San Filippo Neri e fu canonico nella basilica di San Petronio. Fu molto vicino al fratello Paolo, seguendolo nelle sue traversie famigliari.
La composizione poetica - così come quella esposta qui accanto - è opera del pittore e letterato Iacopo Alessandro Calvi, amico di Giampietro Zanotti e Giampietro Riva, che conobbero Laura Bassi e hanno lasciato su di lei importanti testimonianze epistolari e letterarie.

BCABo, fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti, 9.1.1

Si tratta del certificato di nascita - rilasciato il 23 maggio 1797 - di Paolo Veratti (1753-1831) ultimo figlio maschio di Giuseppe e Laura Bassi.
Il fondo documentario conserva numerosi atti riferiti a Paolo che, laureato in Filosofia e Medicina nel 1780, solo nel 1793 ebbe una lettura di Medicina nell'Università. Nel 1812 fu incaricato dell'insegnamento di Fisica e Chimica nel liceo di Santa Lucia e in seguito, con il ritorno del Governo Pontificio, ebbe il posto di custode dei gabinetti scientifici presso l'Università. Infine, nel 1828 ottenne il ruolo di professore emerito dell'Università di Bologna.

BCABo, 11.Ω.V.6

Le ricerche di fisica sperimentale di Laura Bassi furono influenzate soprattutto da quest'opera nella quale Newton prospettava un programma di ricerca da realizzare nel campo dell'indagine sui fenomeni chimici, elettrici e magnetici.

BCABo, 11.EE.V.16

L'abate Nollet, famoso fisico e costruttore di strumenti scientifici, fu docente di Fisica sperimentale dell'Università di Parigi e aggregato all'Accedemia delle Scienze di Bologna nel1748.
L'incisione raffigura una lezione di Nollet sull'elettricità: l'abate, a sinistra, mostra gli effetti ottenuto 'elettrizzando' la dama sospesa e isolata da terra.

BCABo, Boeris.B.662

Letterato e conoscitore d'arte, Francesco Algarotti ebbe la sua prima formazione a Bologna da maestri come Eustachio Manfredi e Francesco Maria Zanotti. Dal carattere scientifico dei suoi studi deriva quest'opera che, per prima, lo rese famoso e che si colloca nel filone dei trattati scientifici che vedono le donne come interlocutrici privilegiate.
Nelle prime pagine del volume Algarotti cita Laura Bassi la «Bolognese Filosofessa», già celebre nella Repubblica delle Lettere per i suoi studi di fisica newtoniana.